Presidi Sud: «Niente fuga a Nord». Metà posti rimasti vuoti
Infondati timori provincia Vicenza: 150 direzioni ancora vacanti
ROMA - Una delle polemiche più roventi dell'estate, quella conseguente alla mozione della provincia di Vicenza contraria a far occupare dai presidi inseriti nelle liste d'attesa meridionali i posti da dirigente scolastico rimasti liberi al Nord, è arrivata al capolinea. Solo la metà dei 321 posti messi a disposizione sono stati effettivamente occupati da candidati provenienti nelle graduatorie del Sud lasciando, però, ancora vacanti ben 150 direzioni: 67 in Lombardia, 50 in Piemonte, 28 (su 70 inizialmente liberi) in Veneto e 5 in Liguria.
Complessivamente i posti liberi e destinati alle assunzioni di nuovi presidi erano 647: esaurite le nomine regionali (326), le 321 sedi rimanenti sono state destinate ai candidati inseriti nelle graduatorie di altre regioni. E poiché la grande maggioranza dei vincitori di concorso come dirigente scolastico era concentrata al Sud (650 suddivisi tra Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Lazio e Marche) si presumeva che avrebbero accettato il trasferimento in cambio dell'assunzione a titolo definitivo.
Invece a fine agosto il Miur ha pubblicato dei dati che sovvertono questa ipotesi, all'origine della mozione della giunta provinciale vicentina, peraltro votata anche dagli esponenti di sinistra (episodio che nel mese di agosto ha creato polemiche anche in seno all'opposizione): dei 321 posti disponibili, appena 171 hanno fatto richiesta di essere assunti lasciando così vacanti ben 150 posti.
«Morale - commenta la Flc-Cgil -: molti idonei delle regioni del sud hanno preferito non presentare domanda di interregionalità ed attendere il prossimo anno nella propria regione. Non c'è stato il temuto assalto dei presidi provenienti dal sud, qualcuno sarà contento... ognuno nella propria regione. Peccato che, oltre ai posti autorizzati per le assunzioni rimasti inutilizzati, ci siano nelle regioni del nord moltissimi altri posti vacanti e disponibili che restano senza dirigente scolastico. Centinaia di posti che andranno a reggenza».
La conclusione è ovvia: centinaia di aspiranti presidi meridionali hanno preferito continuare a lavorare, in alcuni casi rimanendo a svolgere mansioni di docente, vicino la propria residenza piuttosto che essere immessi in ruolo nel lontano nord.
«La verità dei dati - conclude la Flc-Cgil nazionale - mostra come le polemiche innescate questa estate non avessero fondamento alcuno. La verità è che mancano i dirigenti scolastici, che bisogna ricorrere alle reggenze e che è necessario fare il nuovo concorso quanto prima e poi bandire i successivi con regolarità nella verità dei dati, mostra come le polemiche innescate questa estate non avessero fondamento alcuno».
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