25 aprile 2024
Aggiornato 08:30

Fotovoltaico: a fine anno un sistema da Nobel per uso domestico

Progetto sviluppato da Beghelli su studi del fisico russo Alferov

ROMA - Fotovoltaico da Nobel per le famiglie italiane, e non solo. Un nuovo progetto del Gruppo Beghelli, basato su una scoperta del russo Zhores Alferov, laureato per la Fisica nel 2000, promette un sistema fotovoltaico che trasformerà ogni abitazione in un centro di produzione energetica, con costi ammortizzabili in 10 anni a fronte di 20 anni di vita del sistema. Quindi un decennio di energia pulita e gratuita 'prodotta in casa', oltre a una stima di riduzione delle emissioni di CO2 pari a 2.100 tonnellate l'anno per ogni 1.000 abitazioni.

Il progetto Pianeta Sole Life è stato presentato oggi a Roma, alla presenza del professor Alferov, grande studioso della fisica e l'elettronica delle Eterostrutture, che sono alla base della tecnologia dei nuovi pannelli fotovoltaici. Il punto di svolta, che promette un utilizzo diffuso dei nuovi pannelli ad alta concentrazione - pronti per il mercato probabilmente già a fine anno - è l'efficienza di conversione delle celle di oltre il 38%, ovvero l'80% in più rispetto a quelle tradizionali. La meta del 55% è per l'immediato futuro, assicura Alferov, e Beghelli guarda ancora più lontano: al 'limite fisico' dell'efficienza di conversione delle celle fotovoltaiche, ovvero l'86%, obiettivo ritenuto fattibile «entro anni» dal gruppo italiano.

Il Nobel russo, fiero delle sue ricerche di sovietica memoria (l'energia solare, racconta «fece decollare il terzo Sputnink sovietico nel 1958), si dice certo che «il futuro è nel solare per una semplicissima ragione: il sole è una fonte virtualmente inesauribile». Lo scienziato prevede che «già tra 10 anni la quota di solare nella produzione energetica sarà almeno raddoppiata o triplicata e tra 100 anni tutta l'energia sul pianeta verrà essenzialmente dal solare». Ridurre drasticamente, se non eliminare del tutto la dipendenza dai combustibili fossili, decreta il Nobel, è condizione sine qua non per la sopravvivenza della Terra. «Consumiamo più di quanto la Terra possa sopportare, se continuiamo così, nel 2030 avremo bisogno dell'equivalente di due pianeti terra», avverte a sua volta Gian Pietro Beghelli, presidente del Gruppo. I primi impianti del nuovo sistema dovrebbero essere pronti a fine anno, dice Beghelli, che rimanda le domande sui prezzi all'immediata vigilia dell'immissione sul mercato.