La nuova FEDERFIDI LOMBARDA presenta il bilancio di apertura
Nata il 1°gennaio di quest’anno dalla fusione di Artigiancredit Lombardia S.c.r.l. e Federfidi Lombarda S.c.
E’ stato presentato a Milano il bilancio di apertura di Federfidi Lombarda, la nuova Società Srl consortile, partecipata da Regione Lombardia, nata il 1°gennaio di quest’anno dalla fusione di Artigiancredit Lombardia S.c.r.l. e Federfidi Lombarda S.c. L’Assemblea ha inoltre approvato i due bilanci conclusivi delle due società fuse.
La fusione per incorporazione di Artigiancredit Lombardia in Federfidi è il risultato di una profonda e convinta scelta associativa condizionata anche da una serie di normative nazionali e regionali in materia di consorzi fidi.
Il patrimonio netto complessivo è pari ad Euro 68.772.579. Il portafoglio delle garanzie in essere è pari a 784.871.047. La somma dei risultati operativi netti delle due società fuse è di 1.341.700, mentre il risultato corrente, comprensivo dei positivi risultati della gestione finanziaria è di 3.635.400 euro.
I dati operativi delle due società nel 2008 registrano un totale di 18.932 pratiche, per 1.440.882.000 euro di finanziamenti erogati che corrispondono a 409.953.000 euro di garanzie concesse alle imprese lombarde. I risultati conseguiti confermano una realtà di grande interesse e uno strumento di eccellenza della Regione Lombardia, socia di Federfidi con Finlombarda ed Unioncamere Lombardia, per l’accompagnamento allo sviluppo del tessuto imprenditoriale lombardo.
Anche il presidente Giulio Sangiorgio sottolinea il suo riconoscimento alla Regione Lombardia, «che attraverso il suo Presidente, i Direttori Generali e tutto lo staff degli Assessorati Industria, Artigianato e Agricoltura, con la controllata Finlombarda, hanno saputo imprimere per primi, il giusto stimolo all’aggregazione dei due confidi regionali di secondo grado, al fine di affrontare adeguatamente le sfide del mercato e la trasformazione in intermediari vigilati dalla banca d’Italia ex 107».
Obiettivo primario della nuova Federfidi quindi è quello di reperire le risorse pubbliche (Regione, Stato, FEI) destinate alla garanzia che, assieme a quelle private degli stessi imprenditori soci dei Confidi, possano creare un efficace effetto moltiplicatore in grado di trasferire valore aggiunto alle imprese stesse per un migliore accesso al credito nel nuovo contesto normativo sorto a seguito degli accordi di Basilea 2.
Le principali direttrici su cui Federfidi sta impostando il proprio piano industriale strategico sono:
• adottare il modello organizzativo da intermediario finanziario 107 ed ottenere l’iscrizione in Banca D’Italia;
• predisporre i nuovi regolamenti di concessione delle diverse forme di garanzia e i relativi contratti di servizio con i Soci;
• revisione delle convenzioni con il sistema bancario in virtù delle diverse valenze delle garanzie 106 e 107;
• estesa attività di coordinamento, formazione degli oltre 200 dipendenti dell’intero sistema dei confidi Soci;
Tutto ciò sarà impostato in modo tale da raggiungere e mantenere nel tempo un equilibrio sia economico che patrimoniale che consenta anche uno sviluppo nel medio lungo periodo. Nei primi giorni del 2009 FITCH Ratings ha confermato il rating long-term BBB+ con outlook stabile, valutando in modo positivo la fusione con Artigiancredit Lombardia e richiamando come fondamentale la partecipazione di Regione Lombardia.
Nel corso del mese di marzo è stato definito il contratto con il FEI per la gestione della nuova facility europea CIP 2007-2013. Il contratto prevede una copertura in controgaranzia comunitaria fino al 31 dicembre 2011 a valere su un portafoglio di complessivi 510 milioni di euro per finanziamenti finalizzati prevalentemente agli investimenti. E’ importante sottolineare che si tratta del primo contratto firmato direttamente con un unico intermediario italiano. Il 2009 sarà anche caratterizzato dalla gestione in service per conto di Regione Lombardia e del Sistema Camerale Lombardo del progetto «Confiducia», prodotto anticrisi atto a rispondere alle esigenze di liquidità delle imprese in questa difficile fase recessiva