Enzo Ghigo e di Claudia Porchietto sulla crisi delle aziende in Piemonte
«Il Governo sta operando bene, ma le banche devono rispettare gli impegni»
TORINO - La situazione di crisi di molte aziende del nostro territorio ha pesantissime ricadute sul tessuto sociale di tutta la provincia di Torino. Non è possibile proseguire oltre senza un intervento serio e concreto da parte delle istituzioni a protezione delle aziende che investono nel nostro territorio, a protezione delle persone che in queste aziende lavorano e delle famiglie che stanno loro attorno.
Il senatore Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Pdl, e Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, sono intervenuti oggi sulla questione della crisi delle aziende e della cassa integrazione, criticità che stanno colpendo migliaia di lavoratori.
«Nel potenziare le azioni a sostegno dell’occupazione – osserva il sen. Enzo Ghigo, coordinatore regionale Pdl – il Governo ha varato un notevole snellimento delle procedure di cassa integrazione. Per tutto il 2009 sarà possibile ottenere, in deroga alla normativa e per periodi non superiori a 12 mesi, la concessione di trattamenti di cassa integrazione, di mobilità e di disoccupazione speciale. Inoltre, per il biennio 2009-2010, l’Inps potrà erogare il trattamento di cassa integrazione in deroga anche prima della emanazione del decreto di concessione. Per il pagamento diretto della integrazione salariale è sufficiente la domanda dell’impresa, non essendo prevista la verifica ispettiva. Infine, per la cassa integrazione straordinaria è autorizzato il pagamento diretto contestualmente all’autorizzazione del trattamento».
«Occorre dare atto al Governo di essere intervenuto tempestivamente per dare stabilità al sistema bancario – ha aggiunto Claudia Porchietto -, ma ciò non deve essere fine a se stesso, come ha ben spiegato il ministro Tremonti. Le garanzie pubbliche alle banche devono tradursi in fiducia per i risparmiatori e in sostegno per le aziende. Ora occorre davvero che le banche si comportino secondo gli impegni formalmente assunti con il Governo, evitando nei fatti quella restrizione creditizia che sarebbe fatale in questa fase di difficoltà ma che rischierebbe di pregiudicare anche la prossima ripresa. Il mondo dell’amministrazione pubblica, anche della Provincia, deve assumersi il ruolo di interlocutore su questi temi, per convincere le banche a farsi carico delle proprie responsabilità. Il problema è la fiducia, fino a che le banche non saranno disposte a credere nelle aziende, e nel lavoro, concedendo il credito, la situazione non potrà che peggiorare».
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