Uova di Pasqua, UNC: attenti alla qualità del cioccolato
«La dizione ‘cioccolato puro’ è riservata a quello non contenente oli tropicali o altri grassi vegetali»
ROMA - «Quando si acquista l’uovo di Pasqua bisogna fare particolare attenzione alla qualità del cioccolato». E’ quanto ricorda l’Unione Nazionale Consumatori, in vista delle prossime festività pasquali.
«Le nuove regole dell’etichettatura entrate in vigore nel 2003 -prosegue la nota dell’Associazione- hanno stabilito che il cioccolato non presenti sostanze adulterate e nocive e che l’etichetta apposta sia indice della genuinità del prodotto».
«In particolare -afferma l’Unione Consumatori- la dizione ‘cioccolato puro’ è riservata a quello non contenente oli tropicali o altri grassi vegetali. Inoltre, il cioccolato contenente oli tropicali o grassi vegetali diversi dal burro di cacao deve riportare obbligatoriamente la dicitura ‘contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao’, ben visibile e chiaramente leggibile».
«Se poi nella denominazione vengono usati aggettivi che danno al consumatore un’idea di maggiore qualità -prosegue l’Unione - le caratteristiche devono essere migliori: ad esempio, il cioccolato ‘finissimo’ o ‘superiore’ deve avere almeno il 43% di cacao, anziché il 35%. Al contrario, se nell’elenco degli ingredienti è dichiarato ‘cioccolato comune’, la qualità è più scadente poiché il cacao è il 25% e l’uovo deve costare di meno».
«Infine -conclude la nota dell’Associazione- c’è il cioccolato al latte, con il quale può essere anche fatto l’uovo di Pasqua: questo deve contenere almeno il 25% di cacao e il 14% di latte, anche in aggiunta con la panna».
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