25 aprile 2024
Aggiornato 06:00

Commercio estero, Coldiretti: crolla cibo cinese in tavola (-21,5%)

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero extracomunitario nei primi due mesi del 2009

ROMA - Nel commercio con l’estero si è verificata una netta inversione di tendenza con il crollo del valore delle importazioni di prodotti agroalimentari dalla Cina in Italia che hanno fatto segnare un calo del 21,5 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero extracomunitario nei primi due mesi del 2009.

Nello stesso periodo - sottolinea la Coldiretti - si è ridotto del 23 per cento il deficit commerciale con i paesi extracomunitari nell'agroalimentare, che è il settore che sembra resistere maggiormente all'impatto della crisi sugli scambi internazionali.

Ad influenzare l’andamento nei confronti del gigante asiatico sono stati certamente - sottolinea la Coldiretti - i recenti scandali alimentari a partire da quello del latte contaminato dalla melamina in Cina ed esportato in tutto il mondo, oltre agli effetti della crisi generale. Le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina riguardano principalmente ortaggi e legumi (secchi, conservati o loro preparazioni) tra le quali spicca il concentrato di pomodoro. Sulla base dei dati Istat dal gigante asiatico - continua la Coldiretti - arrivano anche pesci, crostacei e molluschi, semi, sementi e piante medicinali, frutta, gomme, resine ed estratti vegetali e aglio.

Di fronte all'estendersi dell'allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre - conclude la Coldiretti - estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi e garantire così la sicurezza dei cittadini.