1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Ma sul biotech l’Unione europea deve avere una posizione meno contraddittoria

Ogm: la sentenza Ue introduce un elemento di chiarezza

La Cia sottolinea che il pronunciamento ribadisce il diritto dei cittadini di conoscere il luogo e le dimensioni di terreni coltivati con Organismi geneticamente modificati

Una sentenza che rispetta i diritti dei cittadini e che obbliga alla massima trasparenza sugli Organismi geneticamente modificati. Così la Cia -Confederazione italiana agricoltori commenta il pronunciamento della Corte di Giustizia di Lussemburgo attraverso il quale si afferma che gli europei hanno il diritto di conoscere il luogo e le dimensioni delle parcelle di terreno coltivate ad Ogm nell’Unione europea.

Prodotti biotech - Su una materia così delicata e complessa, la sentenza della Corte di giustizia -rileva la Cia- impone, quindi, la massima chiarezza e permette ai cittadini di conoscere qualsiasi utilizzo riguardo ai prodotti biotech. Un pronunciamento che garantisce anche i produttori agricoli che hanno il diritto di sapere, nel dettaglio, i luoghi dell’emissione di Ogm. Un’informazione che non può essere, secondo la Corte di Lussemburgo, tenuta riservata.

Atteggiamento contraddittorio dell'Unione - Questa sentenza - sottolinea la Cia - mette, comunque, in evidenza l’atteggiamento contraddittorio che nell’Unione europea c’è nei confronti degli Ogm. Per questo motivo, è indispensabile che sull’intera tematica ci sia coerenza e soprattutto chiarezza che è fondamentale per i cittadini agricoltori.