«Paradossale che la Sicilia paghi più delle altre regioni»
Lo afferma l’assessore all’industria della Regione Siciliana, Pippo Gianni
«È paradossale che la Sicilia, se non viene cancellato l’emendamento della Lega, sia costretta a pagare l’energia elettrica ad un prezzo più alto rispetto al resto d’Italia».
Lo afferma l’assessore all’industria della Regione Siciliana, Pippo Gianni, che spiega: «È diabolico che la giustificazione, dettata dall’egoismo, fornita da alcuni esponenti nordisti, sia la carenza di infrastrutture che la Sicilia non ha determinato ma subisce. Come si dice dalle nostre parti «cornuti e mazziati».
«Vorrei infatti ricordare a quanti in questi giorni hanno accampato queste paradossali giustificazioni che, benché i siciliani abbiano pagato in bolletta, al pari degli altri cittadini italiani, la quota predeterminata dallo Stato Italiano destinata alle attività di infrastrutturazione energetiche, negli ultimi 50 anni queste somme, l'Enel prima e Terna dopo, le hanno tutte impegnate per dotare di reti adeguate il Nord Italia, scippando di fatto i cittadini siciliani e meridionali di quanto spettava loro».
«La Regione Siciliana - spiega Gianni – che non intende tornare indietro dalla minaccia di ritorsioni ma anzi rilancia, produce energia elettrica in eccedenza rispetto alle sue esigenze di consumo e la immette in rete per coprire le esigenze di quelle regioni che non ne producono perchè non si sono dotate di infrastrutture energetiche».
«La Sicilia – prosegue Gianni - produce e raffina il 60 % del petrolio consumato in Italia. Da tutto ciò non ha mai ricavato alcun beneficio, ne subisce l’inquinamento e non ne ricava nulla se non qualche residuale posto di lavoro. La responsabilità e le ragioni della solidarietà nazionale, fortemente sentite dal popolo siciliano, hanno fatto sì che, nonostante tutto ciò, in tutti questi anni si siano anteposte le ragioni dell’interesse nazionale a quelle dell’interesse regionale. Non vorremo perciò – conclude Gianni - essere costretti ora ad invertire la rotta, mettendo in atto provvedimenti che vanno contro l’interesse nazionale per fare in modo che la questione dell’approvvigionamento energetico diventi un problema del Nord Italia piuttosto che nostro».
«Lancio un forte appello agli eletti nel meridione d'Italia di tutti gli schieramenti: fermate questo scellerato atto di egoismo, anche a costo di non votare la fiducia al decreto legge se esso non sarà emendato».