«No a fronte comune Governo-Opposizione»
Ferrero (PRC): «Eludono il problema sotto gli occhi di tutti»
Il tentativo messo in atto dal governo di coinvolgere l'opposizione sul decreto anti-crisi e le dichiarazioni di esponenti dell'opposizione parlamentare che, pur bocciandolo, chiedono che il governo «concordi» con l'opposizione le misure da prendere «insieme», di fronte alla crisi, eludono il problema sotto gli occhi di tutti.
E cioè che non vi è, oggi, un nemico esterno da fronteggiare e rispetto al quale fare fronte comune, ma un nemico tutto interno, che si chiama cattiva distribuzione del reddito: è questa che blocca ogni possibile sviluppo e soluzione positiva della crisi. Il nemico interno sono i ricchi, le rendite, i patrimoni accumulati in modo spropositato senza pagare né tasse né dazio: è contro essi che bisogna puntare per far ripartire ricchezza e consumi, nel Paese.
Dalla crisi non si esce con forme camuffate di unità nazionale della classe politica, ma colpendo rendite e patrimoni attraverso una loro più alta tassazione, reintroducendo una vera tassa patrimoniale, sostenendo e aumentando i redditi da lavoro e da pensione, aiutando le famiglie in modo massiccio e non attraverso forme di elemosina di Stato come la Social card, estendendo gli ammortizzatori sociali alle migliaia di lavoratori di imprese grandi e piccole che perdono il lavoro.
La crisi devono pagarla i ricchi, gli speculatori e i finanzieri d'assalto, Confindustria e non lavoratori e pensionati, tantomeno disoccupati e precari.
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