28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
La crisi presenta il conto

Protesti: a Ferrara +15,2% gli importi tra gennaio e ottobre

Roncarati: «Occorre mantenere i nervi saldi e coltivare una visione costruttiva del futuro»

La crisi induce i ferraresi ad essere più cauti, ma per chi si indebita senza avere fatto bene i propri conti le conseguenze si fanno più pesanti. E’ questo il quadro che emerge dall’analisi condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio sull’andamento dei protesti nei primi dieci mesi del 2008 in provincia di Ferrara e dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Tra gennaio e ottobre il numero complessivo di assegni e cambiali protestate è, infatti, aumentato del 5,1% così come, nello stesso periodo, il loro importo totale è lievitato del 15,2%.

Sebbene l’aumento del numero e dell’importo complessivo si registri sia per gli assegni, sia per le cambiali, appena ci si sofferma ad analizzare i volumi in gioco, i dati fanno affiorare importanti differenze tra i due strumenti e, con esse, i contorni di una crisi che sta iniziando a far sentire le sue conseguenze sull’economia reale. E’, infatti, dall’andamento delle cambiali che emerge il profilo di una provincia in crescente difficoltà, soprattutto sul fronte delle piccole imprese e delle famiglie che più diffusamente fanno ricorso al «pagherò». Nei primi dieci mesi del 2008, infatti, le cambiali protestate sono aumentate per numero (+1,7%) ma soprattutto per importo globale, che ha toccato +5,4%.

«L’aumento nei mancati pagamenti – ha detto il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati - è un campanello d’allarme che va ascoltato con grandissima attenzione. Imprese e famiglie si espongono mediamente di più per far fronte agli impegni e, per chi non ce la fa, le conseguenze sono più gravi. I nostro indicatori e quelli di Unioncamere – ha proseguto Roncarati - dicono che per tornare a crescere dovremo aspettare ancora parecchio. Appaiono allora più che mai necessarie misure-ponte concrete, immediate ed efficaci nel breve termine per accompagnare le imprese e i consumatori in questa fase di transizione. Occorre mantenere i nervi saldi e coltivare una visione costruttiva del futuro. L’Italia, e con essa la provincia di Ferrara, ha gli strumenti per superare la crisi. Un patrimonio di produzioni di qualità concentrato in modo particolare nelle piccole e medie imprese, alle quali bisogna assicurare credito e servizi adeguati».