23 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Secondo le stime del Centro studi di Unioncamere, rese note nell’ambito di Job&Orienta

I veri “introvabili” sul mercato del lavoro

Unioncamere: «Al sistema economico italiano mancano circa 42mila laureati e almeno 88mila diplomati tecnici e professionali»

VERONA - Nel 2008 sul mercato del lavoro mancano all’appello 42mila laureati nelle varie discipline e almeno 88mila diplomati negli istituti tecnici e professionali. Secondo le stime del Centro studi di Unioncamere, rese note nell’ambito di Job&Orienta, il fabbisogno di laureati come lavoratori dipendenti è oggi stimabile in 126.100 unità, di cui 88.300 nel settore privato e un massimo di 37.800 nella Pubblica Amministrazione (sanità, scuola, università, enti locali, ecc.); a questi potrebbero aggiungersi 72.700 liberi professionisti a partita IVA e «nuovi imprenditori», per un totale di 198.800 laureati occupabili nel nostro sistema economico.

Dal momento che i laureati in ingresso nel mercato del lavoro durante il 2008 dovrebbero superare di poco le 157mila unità, ci troviamo di fronte a un gap stimabile in 12mila unità nel lavoro dipendente e in quasi 42mila unità se si tiene conto anche del lavoro indipendente. E circa i tre quarti di questo mismatch riguarda le lauree a indirizzo tecnico-scientifico (ingegneria, matematica, fisica, biologia, geologia, chimica, farmacia, agraria).

La fase di recessione in cui sono entrate tutte le economie dei Paesi industrializzati – Italia inclusa – porterà sicuramente molte imprese a rivedere al ribasso i propri programmi di assunzione, riducendo in questa maniera le dimensioni complessive del gap tra domanda e offerta di laureati. Ma rimane inalterato il problema del mismath qualitativo e, d’altra parte, le esigenze di innovazione e riqualificazione delle produzioni per rimanere competitivi spingerà le aziende a privilegiare le assunzioni per le professioni maggiormente qualificate.