Solo 6 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga
Petteni (Cisl): «La crisi si aggrava, il Governo deve rendere disponibili nuove risorse»
Sei milioni 139mila 586 euro. Sono le risorse ancora disponibili per il 2008 in Lombardia per gli ammortizzatori sociali in deroga. La legge finanziaria ha messo a disposizione per quest'anno, per la nostra regione, 15 milioni, poi suddivisi in parti uguali tra tre fasce di imprese.
Questa la situazione oggi, sulla base dei dati forniti dalla Direzione regionale del lavoro: Prima fascia (aziende sotto i 16 dipendenti, la cui gestione è delle province): impegnati ¤ 3.113.908, a disposizione delle province ¤ 1.586.092. Seconda fascia (aziende con più di 15 dipendenti a cui non si applica la cassa integrazione straordinaria. Ci si riferisce, in particolare, al terziario e agli artigiani con più di 15 dipendenti): impegnati ¤ 347.583, a disposizione ¤ 4.325.417. Terza fascia (aziende industriali che hanno esaurito la cassa integrazione straordinaria ovvero non sono nelle condizioni di utilizzarla): impegnati ¤ 4.471.923, a disposizione ¤ 228.077. L'impegno di spesa già previsto ammonta per la seconda fascia a ¤ 291.869 e per la terza a ¤ 4.413.614. Come si vede, quest'ultima fascia è già ampiamente in sofferenza.
«L'aggravarsi della crisi in corso, con l'aumento dell'utilizzo della cassa integrazione, rende urgente una decisione del governo per lo stanziamento di nuove risorse - ha commentato il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, nell'illustrare i dati. Occorre intervenire subito prima che le difficoltà ormai evidenti si trasformino in una vera e propria emergenza. Bene ha fatto la Regione ha varare provvedimenti a favore delle imprese, ma ora è indispensabile pensare ai lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro o che sono già stati lasciati a casa, come molti atipici assunti con contratti a termine». Nel 2008 si è potuto contare su di un ampio residuo delle risorse 2007 mentre gran parte delle province godeva ancora di avanzi di gestione degli importi stanziati per gli ammortizzatori in deroga dall'allora ministro del lavoro Maroni, avanzi ormai quasi esauriti e che la crisi ha reso insufficienti. Il semplice trasferimento delle risorse disponibili dalla seconda fascia alla terza potrebbe tamponare momentaneamente un fabbisogno molto elevato, ma non certo risolvere la situazione, anche perché la crisi in atto non potrà non avere effetti anche sul terziario.
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