28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Pensionati CISL

«Con il Governo vogliamo negoziare, non fare opposizione»

Rivolgendosi al governo affinché apra subito il confronto col sindacato sulle politiche sociali in generale e con i pensionati in particolare, Uda ha insistito sul confronto col ministro Sacconi

«Mobilitazione per rivendicare, non per una protesta antigovernativa, fine a se stessa» E' la discriminante che divide, in questa prima fase dell'autunno, i pensionati di Cisl e Spi-Cgil. Ed è su questa differenza, non solo tattica ma anche strategica, che Antonio Uda, segretario di Fnp-Cisl, ha invitato alla resipiscenza il sindacato guidato da Carla Cantone, chiedendo allo Spi di sanare, in nome dell'unità della categoria, la frattura provocata dall'azione unilaterale promossa dalla Cgil dal 27 settembre in avanti. Rivolgendosi al governo affinché apra subito il confronto col sindacato sulle politiche sociali in generale e con i pensionati in particolare, Uda ha insistito sul confronto col ministro Sacconi.

«E' oggettivamente depotenziata - ha detto- a causa della recessione in atto, la possibilità di conseguire rivalutazioni degli assegni pensionistici legate a un incremento del pil, che evidentemente non ci sarà. Ma il ministro Sacconi convochi ugualmente la commissione di cui al decreto governativo del 10 dicembre 2007, per prendere atto del nuovo scenario. Occorre infatti e comunque valutare col sindacato il tema del paniere Istat per la tutela dei consumi essenziali della popolazione anziana. Conosciamo - ha continuato il leader della Fnp-Cisl - la positiva disponibilità del ministro del welfare su tale versante. Si tratta di negoziare entità e copertura di tale tutela che, per noi, deve riguardare tutte le pensioni, sia pure con gradualità che tengano conto della emergenza - povertà, drammaticamente confermata dal Rapporto Caritas in questi giorni».

Fnp assegna poi, in questa fase di apertura del percorso congressuale, una valenza rilevante alla convenzione nazionale dei suoi quadri dirigenti, attivisti, capi lega e agenti sociali, che confluiranno in 12 mila al Palalottomatica di Roma, il 20 novembre prossimo. Servirà in primo luogo - ha spiegato - per organizzare le nostre assemblee congressuali in modo coinvolgente verso tutte le fasce popolari in difficoltà, in ogni angolo del Paese. Ma ancora di più - ha continuato - come spartiacque tra un primo tempo di ricerca del negoziato col governo, con l'auspicato conseguimento di risultati concreti, ed un secondo tempo nel quale, nel caso malaugurato di fallimento dei nostri sforzi, ci organizzeremo per scendere in piazza unitariamente, così come unitariamente stanno procedendo le categorie di lavoratori attivi sotto attacco, dalla scuola al pubblico impiego, passando per ogni azienda e settore in crisi».