20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Immigrazione

CGIL: «Permesso a punti è idea balzana»

«Provvedimenti provocatori che servono a depistare»

«Un’idea balzana» che segna «un ulteriore peggioramento di provvedimenti già sbagliati e punitivi». Questo il parere del responsabile dell’Ufficio immigrazione della Cgil Nazionale, Pietro Soldini, in merito alla proposta di introdurre, con un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza, il permesso di soggiorno a punti per i cittadini extracomunitari.

«I provvedimenti proposti dal Governo sul tema dell’Immigrazione sono normalmente sbagliati, improntati ad uno spirito punitivo nei confronti dei lavoratori immigrati, - afferma Sodini - ma è ormai prassi sistematica che questi provvedimenti, nel passaggio al Parlamento, vengano ulteriormente peggiorati da emendamenti della Lega e non solo, così smaccatamente razzisti, astrusi e provocatori che fanno pensare ad una strategia di depistaggio. Una sorta di gioco di squadra per cui si avanzano ipotesi scioccanti sulle quali si concentra il dibattito, per poi far passare come male minore o accettabile i provvedimenti del Governo».

«E’ il caso - aggiunge Soldini - delle balzane proposte sul permesso di soggiorno a punti e se l’immigrato perde i punti per provvedimenti di reato o amministrativi, deve rispondere a quiz ed indovinelli, e a chi non ce la fa viene concessa un’ultima possibilità di prestazioni obbligatorie socialmente utili; non so cosa s’intenda, ma considerando la condizione di lavoro ordinario degli immigrati nei lavori più umili e pericolosi, in questi casi potrebbe essere: lustra scarpe, spaventapasseri, sagome da tiro a segno o sparring partners per bulli annoiati».

Soldini ritiene sia ormai un’evidenza la tattica di «sbraitare contro i clandestini e colpire poi gli immigrati regolari che per rinnovare il permesso di soggiorno, ammesso che abbiano i punti in regola, dovrebbero pagare una tassa di 200 euro (i 72 euro attuali sono un ladrocinio, 200 sarebbero un estorsione o furto con scasso tanto più che il permesso la pubblica amministrazione non è neanche in grado di darglielo)».

«Noi siamo fermamente contrari - conclude Soldini - alla ‘tolleranza zero’ del ministro Maroni e della ‘tolleranza doppio zero’, si dovrebbero occupare i tribunali e gli psichiatri».