8 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Pubblico impiego

«Caro prezzi, gabbie salariali per il pubblico impiego»

I senatori della Lega Nord chiedono al Governo di attivare le procedure necessarie per la riforma del pubblico impiego

I senatori della Lega Nord chiedono al Governo di attivare le procedure necessarie per la riforma del pubblico impiego, con l'obiettivo di arrivare a «gabbie salariali» in un sistema delle retribuzioni «commisurato al costo medio della vita nelle Province in cui i pubblici dipendenti lavorano». «Con questa mozione», ha spiegato al vice presidente del Senato Rosi Mauro, «intendiamo impegnare il Governo a svolgere indagini e ad elaborare gli indicatori atti a rilevare in maniera sistematica l'indice medio del costo della vita su base nazionale, con la relativa suddivisione su base provinciale».

«Il potere d'acquisto delle famiglie italiane, in particolare al nord, e' ormai ai livelli più bassi e' dunque arrivato il momento per adeguare le retribuzioni al reale costo della vita del territorio in cui si risiede». La vicepresidente del Senato ha sottolineato come «la Lega Nord Padania e' sempre stata e rimane attentissima alle esigenze e ai bisogni reali della nostra gente, impegnandoci davvero a realizzare ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale». Nel suo intervento Rosi Mauro ha rilevato come dall' esame dei dati statistici Istat, emessi negli anni più recenti, «il costo della vita ha subito un incremento generalizzato in tutto il territorio nazionale: l'energia e' aumentata del 12,9%, gli alimentari del 5,7%, il pane del 12,9% e la pasta del 24,7% in pochi anni, gravando ancora di più sulla condizione economico-sociale critica che e' nota da molto tempo.

Nuovi rincari di luce e gas sono stati comunicati in questi giorni dall'Autorita' per l'energia e, purtroppo, sulla spesa annua delle famiglie, graveranno ulteriori uscite per 65 euro. I motivi sono molteplici ma l'aumento del costo delle materie prime, ed in particolare del petrolio, e' un elemento evidente agli occhi di tutti e a subire le conseguenze più deleterie di questa situazione sono i nuclei familiari monoreddito che arrivano a stento a coprire le spese mensili».