8 maggio 2024
Aggiornato 18:00
Welfare e pensioni

Fnp Cisl: «Appello a Sacconi ad aprire tavolo per rivalutazione pensioni»

«Dare ossigeno all'economia reale, attraverso il sostegno al potere d'acquisto di chi va al mercato non alla piazza di Wall Street o a Piazza Affari ma con la borsa per il pane e il latte?»

«Cosa aspetta il ministro Sacconi ad aprire il tavolo per la rivalutazione delle pensioni? E che aspetta il ministro Tremonti, non ad inventare social-card o tessere della povertà, ma ad applicare le ricette espansive di cui parla, dando ossigeno all'economia reale, attraverso il sostegno al potere d'acquisto di chi va al mercato non a piazza di Wall Street o a Piazza Affari ma con la borsa per il pane e il latte? Rinnova così - Il segretario dei pensionati Cisl, a Sora per una manifestazione della sua categoria - un forte appello al governo ricordando che «fare i conti con la realtà e pur nei limiti stretti della crisi che il mondo ( e l'Italia più di altri) attraversa, è un obbligo per tutti, governati e governanti. E a tale responsabilità il nostro sindacato è pronto, aspettando però di confrontarsi con interlocutori aperti, leali e credibili».

«Non sono tempi nei quali il sindacato possa opporre al malessere della gente che rappresenta, grida di incitamento a ginnastiche protestatarie destinate alla sconfitta - ha aggiunto il segretario dei pensionati Cisl. » Misurare le forze, scegliere bene i tempi e i terreni di lotta sui quali è possibile raggiungere qualche risultato sia pure limitato e parziale, cercare alleanze sociali e anche culturali per accrescere l'ascolto e l'impatto delle nostre rivendicazioni, è parte essenziale del mestiere del sindacato.

In questo senso la nostra Federazione dei pensionati si muove in pieno collegamento con tutti i lavoratori attivi e con le forze sociali più sensibili ai valori e alla pratica della giustizia, dell'equità, della coesione e dell'unità solidale. Ma questo esercizio di solidarismo, di cautela e di realismo non può essere chiesto solo ai solo ai ceti più deboli e alla popolazione anziana in primo luogo. Al contrario, - ha concluso - per essere praticabile da tutto il corpo sociale, ha bisogno di rispecchiarsi nella solidarietà, nel realismo e nella prudenza dei ceti dirigenti, a cominciare da chi ha le maggiori responsabilità politiche ed istituzionali».