28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Un quadro congiunturale in rallentamento, che già evidenziava preoccupazione per il futuro

Quanto soffrirà la Brianza per la crisi americana

A preoccupare gli imprenditori brianzoli sono i consistenti flussi commerciali con l’America che raggiungono i 1.218,76 milioni di euro di esportazioni manifatturiere, di cui il 62,7% con gli Stati Uniti

L’economia aveva già mostrato segnali di difficoltà: nel secondo trimestre 2008, la variazione tendenziale dell’indice della produzione industriale manifatturiera era negativo pari a –2,3% per la Brianza e -0,6% per la Lombardia. Un quadro congiunturale in rallentamento, che già evidenziava preoccupazione per il futuro.

La tempesta sembra ora arrivata e si teme che la crisi finanziaria americana impatti ancor più negativamente sull’evoluzione dell’economia mondiale, quindi anche sul già incerto andamento congiunturale Lombardo e Brianzolo. Se il clima di sfiducia si aggraverà, le ripercussioni saranno maggiori e diffuse, dal mercato finanziario a quello reale, dal commercio internazionale, agli investimenti esteri diretti. A preoccupare gli imprenditori brianzoli sono i consistenti flussi commerciali con l’America che raggiungono i 1.218,76 milioni di euro di esportazioni manifatturiere, di cui il 62,7% con gli Stati Uniti. Anche sul fronte dell’import l’America gioca un ruolo di rilievo nel commercio internazionale della Brianza con 1.105,83 milioni di euro di importazioni manifatturiere, di cui 61,6% con gli Stati Uniti.

Anche l’attrattività del territorio brianzolo come meta di investimenti diretti esteri potrebbe trovarsi in difficoltà. Attualmente la provincia di Monza e Brianza registra, in Lombardia, il maggior numero di imprese a controllo estero (223), dopo la provincia di Milano che ne conta 2522. Se si trascura il dato relativo al commercio all’ingrosso, gli IDE stranieri si concentrano nei settori del manifatturiero (chimico, meccanico e macchine elettriche), in cui il sistema economico locale possiede un vantaggio competitivo, che oggi potrebbe risentire ancora di più della crisi in atto.

La crisi americana potrebbe impattare anche sulle 82 imprese di Monza e Brianza controllate da un gruppo estero, che rappresentano una quota molto importante dell’attività economica della provincia e dell’intero Paese; in particolare, ne sarebbero colpite il 25,6% che risulta statunitense per nazionalità di origine dell’azionista di riferimento estero. La stessa situazione si verifica per il paese Italia. «In questo tempo di globalizzazione -ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza- , con la rilevante apertura internazionale della Brianza, c'è il rischio che la crisi finanziaria americana si ripercuota sull'economia reale. E’ necessario monitorare da vicino la situazione per ristabilire un clima di fiducia sui mercati, in grado di contrastare la fase di congiuntura mondiale negativa, al fine di sostenere il commercio internazionale come elemento di rilancio, ridando quindi anche fiducia al mondo imprenditoriale».