26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Olio di oliva ed etichettatura

Olio, Confagricoltura: «Si a una norma europea, e non nazionale, sull'obbligo di indicare in etichetta l'origine»

«Preoccupazioni per la piena liberalizzazione delle miscele»

Confagricoltura apprezza gli esiti del Comitato di gestione «oli e materie grasse» di stamani a Bruxelles che ha discusso positivamente, anche se non votato formalmente, la tanto attesa proposta di modifica del reg. 1019/02 della Commissione europea che introduce l’obbligo di indicazione dell'origine della materia prima, per gli oli vergini ed extra vergine.

La decisione va nel senso auspicato da Confagricoltura. Più volte il presidente Vecchioni aveva sottolineato l’esigenza di una norma comunitaria e non nazionale che tutelasse l’origine degli oli a livello europeo.

Il testo non soddisfa appieno le attese, in quanto prevede la pericolosa e piena liberalizzazione della produzione e commercializzazione delle miscele di oli di oliva e altri vegetali, che pone non pochi problemi di controllo rispetto alle possibili frodi e la facoltà di scegliere tra una menzione che indichi il singolo Stato membro ed un’altra che contempli la possibilità di indicare l’intera UE.

Sull’ambiguità del testo hanno pesato le diverse esigenze dei paesi produttori. Proprio per questo Confagricoltura richiama il governo ad esercitare una costante opera di vigilanza nei molteplici passaggi che il testo dovrà ancora superare, per evitare che il riferimento al singolo Stato membro possa essere cancellato.

Confagricoltura è anche preoccupata dei potenziali oneri burocratici per le aziende agricole in merito agli eventuali riconoscimenti che la norma demanda allo Stato membro.