8 ottobre 2024
Aggiornato 02:30
“Expo Economia Pordenone”

Taglio del nastro di Multifiera 2008 a “Expo Economia Pordenone”

L’introduzione della manifestazione è stata occasione, per il presidente Pavan, di riferire i risultati dell’indagine congiunturale del secondo trimestre del 2008

Camera di Commercio e categorie riunite insieme per la prima volta nello stand centrale di Multifiera hanno ospitato proprio a «Expo Economia Pordenone», questo il nome dello stand e dell’intero padiglione 5, il taglio del nastro inaugurale per l’edizione 2008 della manifestazione.
Alla presenza del sottosegretario al Ministro di Economia e Finanze Alberto Giorgetti, il vice presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani, del sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, del presidente di Pordenone Fiere Alvaro Cardin, del presidente camerale Giovanni Pavan e altre autorità, ha preso il via la Multifiera «della collaborazione», della sinergia, tra enti e istituzioni.

L’introduzione della manifestazione è stata occasione, per il presidente Pavan, di riferire i risultati dell’indagine congiunturale del secondo trimestre del 2008, commissionata ormai da anni dalla Cciaa alla Questlab di Mestre.
«Per il manifatturiero i risultati sono per la maggior parte positivi – ha detto Pavan - se pur di conferma del trend di rallentamento iniziato un anno fa. La produzione segna infatti +1,8%, il fatturato complessivo +3,8%, nell’ambito del quale l’aumento più rilevante, pari a +9,8%, è relativo al fatturato estero».
Gli ordini interni per la prima volta evidenziano una flessione del -0,8%, mentre gli ordini esteri segnalano un incremento pari al +10,2%; l’occupazione rimane sostanzialmente stabile.

Il settore delle costruzioni è in sofferenza, con una contrazione della produzione pari a -5,9% e la prospettiva nel breve periodo non è buona, per la riduzione delle commesse.
Il Commercio al dettaglio registra per le vendite del settore un tasso tendenziale pari a -0,5%; è una conferma della bassa domanda interna delle famiglie, rilevata anche nel nostro territorio.
«Si può dunque affermare - continua il presidente camerale - che le esportazioni continuano a dare ossigeno all’Azienda Italia, e il Nordest continua a dare il suo contributo più che dignitosi alla bilancia commerciale del Paese. Numerose sono le conferme che ci ribadiscono la forte propensione all’export della nostra provincia».
Nella classifica nazionale stilata dalla Fondazione Edison (dati 2007), relativa al fatturato estero procapite delle province italiane, appaiono, nei primi quindici posti, tre province del Veneto e una del Friuli: è Pordenone, che, in sesta posizione presenta un volume superiore ai 10 mila euro.

Certo ciò si deve in buona parte alla tenuta del manifatturiero, ma fondamentale è anche il cambio euro-dollaro: operando nell’area europea continentale, Russia compresa, ci si è trovati meglio di chi si è focalizzato sul mercato americano o del Medio Oriente, dove si fattura in dollari.
«La sesta posizione in classifica di Pordenone – ha voluto ribadire il sottosegretario Alberto Giorgetti – fa di questa provincia un fiore all’occhiello non solo del Friuli Venezia Giulia, ma dell’intero sistema Paese. È giusto guardare al futuro con occhi positivi, pur senza sottovalutare la situazione stazionaria in cui ci si trova».
«In questa situazione è indispensabile quindi che il mondo produttivo dei distretti industriali, e non solo di quelli ma di tutti i comparti, continui ad evolversi e a cambiare – afferma con convinzione Pavan - ai distretti tradizionali si devono sovrapporre altri sistemi, quelli dell’innovazione, dove il collante tra le imprese non è più la tipologia industriale ma la creatività e l’innovazione».

Il messaggio lanciato è questo: le imprese dovranno sempre più investire nelle relazioni con altri settori della filiera e nei beni intangibili come design, marchio, marketing, che sono ormai la fonte del nuovo vantaggio competitivo.
Imprese e distretti dovranno essere quindi meno locali e più crocevia e intersezione di molte filiere distribuite in giro per il mondo.
«Faccio mie le parole del professor Brunetti dell’Università Bocconi quando dice che è necessario proseguire nel progetto di messa in rete di imprese, istituzioni pubbliche e private, cultura e ricerca, innovazione e tradizione», ha concluso Pavan.
L’obiettivo è quello di creare una nuova atmosfera industriale non più fondata su una cultura comune del prodotto ma su un comune orientamento alla produzione e diffusione di conoscenza.

Da parte del sottosegretario Giorgetti il riconoscimento a Cdc e categorie per aver saputo muoversi congiuntamente, concretizzando un elemento di sistema che non caratterizza purtroppo altri territori.