TLC: su Tim e Vodafone Adiconsum delusa dall'Agcom
Paolo Landi, Adiconsum: “Deludenti le decisioni prese dall’Agcom che continua ad eludere i problemi posti dai consumatori. Ai consumatori diciamo di valutare anche le proposte degli altri gestori”
Le decisioni dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni in merito agli aumenti preannunciati da Tim e Vodafone non sono assolutamente soddisfacenti.
L’Autorità si è espressa ribadendo cose già note ai consumatori e cioè la possibilità di cambiare gestore.
I problemi sollevati da Adiconsum all’Agcom sono di ben diverso tenore e su questi ancora una volta l’Autorità ha eluso le risposte.
Adiconsum ha chiesto:
1. all’Antitrust e all’Agcom di verificare se la concomitanza di aumenti a distanza di un mese e la rilevanza degli stessi (+20-30%) non fosse riconducibile ad un comportamento di cartello considerato la rilevanza di posizione di questi due gestori con oltre il 75% del mercato (nessuna risposta)
2. all’Agcom la sospensione degli aumenti per dare la possibilità ai gestori di fornire un’informazione più trasparente e ai consumatori un ragionevole lasso di tempo per decidere sul da farsi (L’Autorità ha colto solo l’invito ad una maggiore trasparenza).
Adiconsum ha denunciato, inoltre, il pagamento anticipato del mezzo minuto come pratica commerciale scorretta (basta infatti sforare di un secondo per pagare anche i 29 secondi successivi) e l’aumento del costo dello scatto alla risposta che rappresenta un vero e proprio premio all’inefficienza. Adiconsum continua a chiederne l’abolizione o quantomeno una sua regolamentazione da parte dell’Autorità che non ne preveda il pagamento in caso di cadute di linea.
L’Agcom non ha risposto ad alcuna delle richieste sollevate da Adiconsum.
Per questo Adiconsum ribadisce la propria insoddisfazione per il non sufficiente e per lo scarso ruolo svolto dall’Agcom, quale Autorità di regolazione del mercato delle tlc.
Adiconsum invita inoltre i consumatori a valutare anche le proposte di altri operatori di telefonia mobile. A tal proposito ribadisce l’esigenza di regole per rendere comparabili le tariffe per promuovere un’effettiva concorrenza fra i vari gestori e per dar modo ai consumatori di conoscere il costo effettivo delle chiamate e dei servizi.