28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Sanità

Garraffo (Cisl Medici): «Sciopero evitabile se il Governo apre al dialogo»

«Noi siamo pronti per il dialogo. Evitare lo sciopero e' interesse di tutti»

«Noi siamo pronti per il dialogo. Evitare lo sciopero è interesse di tutti». Ma la possibilità che i medici rinuncino a incrociare le braccia ad ottobre, «dipenderà dalle proposte del Governo, dalle correzioni legislative che verranno attuate, e dal coerente comportamento delle Regioni nel prosieguo della complessa manovra economica e, in particolar modo, dai provvedimenti che verranno assunti con la legge Finanziaria».

Secondo Giuseppe Garraffo, segretario generale della Cisl Medici, per evitare la paralisi del SSN per ben tre giorni, «saranno quindi necessari e conseguenti il rinnovo delle convenzioni mediche, il finanziamento del secondo biennio 2008-2009 del contratto della dirigenza medica e la rivalutazione dell'indennità di esclusività, bloccata da quasi 10 anni, e ridotta a una progressiva irrilevanza». «E' bene non confondere - aggiunge Garraffo in una nota, alla luce delle parole pronunciate oggi dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi - la positiva conclusione contrattuale dei medici dipendenti con le preoccupazioni e le penalità dovute alla manovra economica. Le motivazioni che hanno sostenuto la previsione delle tre giornate di sciopero ci sono ancora tutte. Tuttavia se verrà avviato un costruttivo dialogo con il Governo - riconosce il sindacalista - si potranno attuare tutte le necessarie e possibili correzioni».

«In fondo le preoccupazioni di chi ha a cuore le sorti del Servizio sanitario nazionale sono condivise, ma le divergenze si esplicitano nella scelta degli strumenti da adottare per la razionalizzazione della spesa. Noi medici l'attueremmo sicuramente in maniera diversa - conclude Garraffo - perché colpiremmo non chi lavora nella sanità, ma tutto quel contorno di interessi e di lobbies politico-burocratico-affaristiche. Ovvero i veri fannulloni di questo delicato settore, che dovrebbero essere al centro per dell'attenzione dei ministri Brunetta, Sacconi e Tremonti». (Fonte: Adnkronos)