Delmastro e Chiamparino: «Pronti al referendum popolare sulla Tav»
Il Deputato biellese di Fratelli d'Italia: «Lo ha proposto Giorgia Meloni un mese fa». Il Presidente della Regione Piemonte: «Folle bloccarla»
BIELLA - «Leggo con piacere che, seppur tardivamente, il Presidente della Regione Piemonte Chiamparino lancia il referendum sulla Tav proposto il 18 giugno scorso da Giorgia Meloni. Meglio tardi che mai! Il Piemonte è regione che crede nelle ragioni dello sviluppo infrastrutturale, economico ed occupazionale e non si arrende alla cultura del declino pentastellata. Chiamparino ha già perso un mese da quando Giorgia Meloni ha lanciato il referendum. Ora Chiamparino faccia sul serio e non 'perda il treno dell'alta velocità': organizzi subito il referendum sulla Tav suggerito da Giorgia Meloni. Rappresenterà la vittoria schiacciante dell'Italia del si, del lavoro, dello sviluppo e delle grandi opere». Lo ha dichiarato il deputato di Fratelli d'Italia e presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, Andrea Delmastro.
Chiamparino: «Folle bloccarla. Pronto a chiedere referendum»
«Se il governo bloccherà la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare». Lo spiega il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino in un'intervista a «Repubblica».
«Sono pronto a farlo, anche se mi auguro che il governo non prenda una decisione così folle come quella di bloccare una ferrovia che è strategica sotto tutti i punti di vista: economico, ambientale e culturale. Bloccarla significa isolare il nord ovest» aggiunge Chiamparino.
«Mi aspetto che Toti e Fontana battano un colpo - prosegue - Se si dovesse mai davvero bloccare la Torino-Lyon, anche le altre grandi opere, a partire dal Terzo Valico e dalla Pedemontana, sarebbero da rivedere, perché perderebbe forza il progetto di piattaforma logistica del nord ovest».
Crosetto: «Mi auguro governo corregga sue posizioni»
«Le grandi opere pubbliche sono uno dei requisiti essenziali per continuare ad essere una grande potenza industriale e manifatturiera, come lo sono un sistema fiscale e burocratico accettabili. Dire no alla Tav per pregiudizio ideologico significa dire no a tutte le opere pubbliche complesse ma necessarie. Poi, per il Piemonte, significa ulteriore marginalizzazione ed esclusione da ogni tratta economica. Mi auguro ci siano modi e termini per confrontarsi sul tema e correggere le posizioni del Governo». Lo dichiara Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia.
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