1 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Territorio

Mosso, i luoghi più belli del piccolo centro montano

Quattro passi nel centro storico di uno dei paesi che, unendosi a Trivero, Soprana e Valle Mosso andrà a formare il grande comune montano di Valdilana

MOSSO - Una proposta che è quasi una certezza. La zona del Biellese che che è da sempre stata definita come la «culla del tessile» rende omaggio con un nome all'industria che in passato ha reso celebre il territorio. Il nuovo Comune che probabilmente nascerà dalla fusione tra Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso si chiamerà «Valdilana». Lo hanno annunciato da diverse settimane i quattro sindaci, che ora sono pronti ai prossimi passi verso la creazione del nuovo ente, che, dopo le consultazioni con i cittadini dovrebbe debuttare il 1° gennaio 2019. «Abbiamo portato avanti insieme un lavoro importante in questi mesi – spiega Mario Carli sindaco di Trivero - Il prossimo passo sarà incontrare la gente e far capire l'importanza di questa operazione». Conosciamo meglio alcuni dei luoghi caratteristici dei 4 comuni che andranno a formare il comune di Valdilana tra tradizione laniera, cultura e bellezze naturali. Piccoli angoli di montagna nei quale poter scoprire ricchezze inedite ed inaspettate.

PALAZZO DELLA E L'OPERA PIA - Scendendo verso valle, incontriamo il grazioso centro storico di Mosso con la chiesa, il teatro e le caratteristiche viuzze lastricate. Inoltre Mosso è anche sede di due storici edifici Palazzo Sella e l'Opera Pia Sella. Lo splendido parco di Palazzo Sella, ha al suo interno il labirinto di Bosso e un esemplare di Ginkgo Biloba tra i più alti d’Europa. Accanto l’Opera Pia, scuola fondata nel 1799 da don Maurizio Pio Sella. Nel 1815 ne edifica la nuova sede. L’istituzione assume la forma giuridica di Opera Pia alla sua morte (1827), quando la lascia sua erede universale. Nel 1853 sorgono l’asilo infantile e la scuola femminile e diventa così uno dei primi ginnasi italiani a fornire istruzione femminile. Le sue aule hanno visto molti dei protagonisti della nascente industria biellese assieme a giovani membri della famiglia del fondatore, tra i quali il nipote Quintino, chiudono nel 1986 per mancanza di alunni. Da allora la Opera Pia ha sviluppato attività riguardanti cultura, documentazione, aggregazione e ha pubblicato diversi volumi riguardanti la sua storia.