19 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Uscita inopportuna

Savino caccia Romoli e scatena il putiferio

Dure reazioni daparte della famiglia del presidente del Consilgio, costretto in ospedale, e di molti forzisti

UDINE – Più che per i risultati elettorali (decisamente scadenti), la coordinatrice regionale di Forza Italia fa parlare di sé per l’inopportunità (soprattutto dal punto di vista della tempistica) delle sue azioni. Sandra Savino non ha perso tempo per regolare i conti interni al partito e approfittando del ricovero del presidente del Consiglio regionale Ettore Romoli (che da una settimana lotta tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale di Udine) ha pensato bene di farlo fuori da Forza Italia. Un’azione condannata da molti forzisti e dalla stessa famiglia di Romoli, che in una lettera aperta ha duramente criticato Savino.

IL RINNOVO DI BAIUTTI ALLA BASE DI TUTTO - Tutto nasce da un’intervista pubblicata dal Messaggero Veneto domenica nella quale Savino accusa Romoli per aver rinnovato fino a novembre il contratto del capo di gabinetto uscente, Giorgio Baiutti, tesserato Pd. Da qui la decisione della coordinatrice regionale di Fi di far andare Romoli «fuori dal percorso di Forza Italia». Ovviamente Romoli non ha potuto replicare, costretto in un letto di ospedale. E in molti chiedono a Savino non solo di porgere le scuse scusa all'ex sindaco di Gorizia, ma addirittura di fare un passo indietro rispetto al suo incarico al vertice di Forza Italia. La coordinatrice non ha mai ‘fatto gruppo’ in Fi e nemmeno è riuscita a far crescere il partito: non è un mistero che non sia ben vista per i suoi atteggiamenti spesso poco concilianti e privi di visione. Il caso ‘Romoli’ rappresenta solo l’ultima goccia di un vaso stracolmo di errori strategici e di valutazione. La sensazione è comunque che Savino resterà al proprio posto, visto che a decidere non è il territorio ma Silvio Berlusconi in persona. 

LE PAROLE DELLA FAMIGLIA - «Abbiamo assistito sgomenti nelle ultime ore agli attacchi sempre più violenti e spietati che la coordinatrice regionale di Forza Italia Sandra Savino ha rivolto a nostro padre ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Udine. Oggi si è arrivati all’ultimo oltraggio: l’espulsione da Forza Italia con l’accusa di essere ‘troppo indipendente’,  troppo al di sopra delle parti. Noi, i suoi figli – scrivono Andrea e Francesca Romoli – siamo fieri del fatto che  Ettore Romoli, prima che uomo di partito, sia un servitore delle istituzioni come confermato dal consenso ampio e trasversale che l’ha portato alla guida del Consiglio regionale, anche con i voti dei partiti di opposizione. Siamo orgogliosi che nostro padre sia uno che pensa sempre con la sua testa, e che quella testa non sia stato mai disposto a piegarla davanti a niente e nessuno, nemmeno nei giorni del dolore e della fragilità. Se queste sono le colpe di papà siamo immensamente onorati che sia processato e saremo sempre accanto  a lui – aggiungono – certi che molti altri ci accompagneranno.  Adesso però intimiamo alla signora Savino, che non chiamiamo onorevole perché nulla vi è ‘onorevole’ in chi infierisce su un uomo malato e sulla sua famiglia, di piantarla immediatamente. Mio padre è dove è adesso perché è rimasto al suo posto fino all’ultimo istante possibile,  proprio per impedire che la comunità umana e politica che ha contribuito a creare in questi 25 anni venisse cancellata da miserevoli giochi di potere. Chiediamo che la coordinatrice regionale di Forza Italia fermi immediatamente questo abominio: nostro padre sta combattendo per la sua vita e se le notizie di questa immonda canea dovessero raggiungerlo le conseguenze sulla sua salute potrebbero essere imprevedibili! Saranno i cittadini della nostra regione – concludono – a giudicare la vergogna che si è perpetrata in questi giorni ma le centinaia di messaggi e telefonate che stiamo ricevendo ci fanno capire di quando affetto, rispetto e considerazione mio padre sia circondato»