25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Viaggio in borgo stazione

I venditori di kebab si difendono: a Udine prodotto di qualità

Tra locali turchi, arabi e algerini, tutti rivendicano carni di prima scelta e massima pulizia. «Ciò che offriamo ai clienti è quello che vorremmo mangiare noi»

UDINE – Kebab brutto, sporco e cattivo? A Udine pare proprio di no. La citazione del film di Ettore Scola non si adatta ai locali della città specializzati nella preparazione di questa pietanza di origini turche, discostandosi, quindi, dall’indagine di Altroconsumo (per leggerla clicca qui). Facendo un giro per i venditori di kebab del centro, turchi, arabi, algerini, una cosa balza subito agli occhi: la grande pulizia dei banconi e delle zone dov’è conservato il cibo.

QUALITÀ - «Ciò che offriamo ai nostri clienti è esattamente quello che noi stessi, per primi, vorremmo mangiare». Esordisce così uno dei responsabili del noto kebab Là di Boubir, eletto dal pubblico del web e dal passaparola «il più buon kebabbaro di Udine». Qui i batteri evocati da Altroconsumo non sembrano essere di casa: carne slovena scelta e controllata fin dalla fase di macellazione (pollo, tacchino, vitello e agnello), attenzione per l'olio delle fritture, cura anche per il pane, fornito da un panettiere che lo prepara secondo la ricetta tradizionale. Un occhio scrupoloso viene posto anche per la conservazione nei «grandi frighi del locale, dove tutte le pietanze sono divise per prodotti: da una lato i pomodori, dall'altra la verdura». Un processo di controllo che comincia con la materia prima, sempre di alta qualità, garanzia di un prodotto molto apprezzato. Proprio da tutto questo iter «si distingue l'imprenditore da chi si improvvisa tale. Ovviamente – conclude il responsabile di Là di Boubir – io posso parlare per il mio locale, non entro in merito di ciò che fanno gli altri, non conoscendo la loro realtà».

PULIZIA – Sulla strada che porta alla stazione di Udine, basta attraversare la strada e dalla tradizione algerina si passa a quella turca. Anche qui, al Buonissimo si trovano banconi tirati a lucido e locali molto puliti. «Le nostre pietanze sono davanti agli occhi dei nostri clienti, non prepariamo nulla in cucina - si affretta a dire uno dei dipendenti di questo kebab di via Roma -. Tutto è di alta qualità qui, e per questo i clienti tornano a trovarci. La carne la prendiamo da una ditta turca. Per noi la pulizia è la prima cosa. Scontentare il cliente sarebbe contro il nostro interesse e non possiamo permettercelo».

CONTROLLI - Basta girare l’angolo e ci si trova davanti un altro kebab, Istanbul, anch’esso turco. «Noi stranieri siamo più controllati rispetto agli italiani - chiarisce un giovane ristoratore della penisola anatolica - e le carni che vendiamo sono di prima scelta. Non credo nell’indagine di Altroconsumo: qui da noi nessuno si è mai lamentato e tutti tornano a trovarci volentieri». Arriva un cliente e ordina un kebab al pollo; in pochi minuti il panino è pronto ed effettivamente, come annunciato dai gestori dei locali, ogni fase della preparazione del kebab avviene davanti agli occhi dell’avventore. Forse non sarà una garanzia sulla qualità dei prodotti, ma sicuramente rappresenta un bel modo per presentarsi alla clientela.