Crollo del ponte di Genova: sembra confermata la disponibilità di Fincantieri
Viene interpretata così la presenza di rappresentanti del gruppo navalmeccanico giovedì 30 agosto a Genova dove al tavolo sulle infrastrutture sono stati individuati quattro fronti sui quali Cdp e Regione Liguria hanno attivato altrettanti organismi tecnici
MONFALCONE - Una conferma della disponibilità a costruire il ponte Morandi. Viene interpretata così la presenza di rappresentanti di Fincantieri ieri a Genova dove al tavolo sulle infrastrutture sono stati individuati quattro fronti sui quali Cdp e Regione Liguria hanno attivato altrettanti organismi tecnici. Un tavolo, quello delle infrastrutture, al quale siede, appunto, Fincantieri, oltre a Terna, Snam, Fs, Ansaldo Energia.
Nessun commento dalla sede del quartier generale del gruppo navalmeccanico, ma proprio la presenza fisica di manager nel capoluogo ligure conferma la disponibilità già espressa il 23 agosto scorso dall'ad, Giuseppe Bono, nel corso del sopralluogo proprio a Genova allo stabilimento di Ansaldo Energia, a ricostruire il ponte. Un progetto che vedrebbe eventualmente il coinvolgimento dalla controllata Infrastructure che "ha tutte le capacità e le conoscenze" che occorrono, come indicò l'amministratore delegato. Bono, in Cina come componente della delegazione guidata dal ministro Tria, sta ovviamente seguendo attentamente gli sviluppi della vicenda.
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