La combattente pił famosa d'Italia a Trieste
Coinvolgente, vera ed emozionante: questi sono solo alcuni degli aggettivi che Fiorella Mannoia ha dimostrato domenica 7 gennaio al Politeam Rossetti di Trieste
TRIESTE - Coinvolgente, vera ed emozionante: questi sono solo alcuni degli aggettivi che meglio descrivono Fiorella Mannoia; e domenica 7 gennaio, al Teatro Rossetti di Trieste, non è stata da meno.
Una donna a 360 gradi
Un anno di soddisfazioni in tutti gli ambiti, dalla musica, con il meraviglioso album 'Combattente', alla inattesa nonchè inedita apparizione come protagonista nel film '7 minuti' di Michele Placido, fino alla conduzione di un vero e proprio One Woman Show di varietà musicale su Rai 1: 'Un, due, tre... Fiorella!'. Il 2017 ha dato la possibilità a questa stella del panorama musicale italiano di sprigionare e manifestare tutta la sua ecletticità, dimostrando ancora una volta la dedizione, l'impegno e la poliedricità che l'ha contraddistinta e accompagnata per tutta la sua carriera. Dopo ormai diverse date, tra cui l'ultima estiva nell'Arena di Verona, Fiorella si avvicina sempre più alla tappa numero 101, ovvero la conclusione internazionale di questo grande ciclo di concerti, presso la maestosa e affascinante Grande Mela.
Combattente
Il concerto del 7 gennaio si è aperto con 'I miei passi', uno degli 11 inediti contenuti nell'album 'Combattente' uscito nel 2016. I brani contenuti in questo meraviglioso manifesto di vita sono estremamente legati tra loro da un filo conduttore molto caro all'interprete italiana: le donne. Infatti l'album rappresenta la rinascita, la capacità di rialzarsi e reagire ad ogni sopruso e avversità e dimostrare quanto la figura femminile sia così imperfetta, misteriosa, colorata, controversa, variegata da essere assolutamente unica e perfetta . 'Anima di neve', 'I pensieri di Zo' e 'Nessuna conseguenza' sono alcune delle storie di donne comuni; ognuna con le sue caratteristiche, con discordanti ma interessanti modi di vedere il mondo e con un punto in comune: trasformare la loro forte emotività e, perchè no, fragilità in uno stendardo che mostra il loro modo di affrontare la vita con passione e determinazione, portando nell'anima e sulla pelle i segni di quelli che, col tempo, sono diventati solo segni e ricordi di una battaglia ormai vinta.