28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
al mise

Ferriera di Servola, incontro a Roma per capire le intenzioni della proprietà

Siderurgica ha confermato che si stanno attuando e saranno completati entro settembre alcuni previsti interventi manutentivi sull'alto forno, che nelle prossime settimane sarà anche interessato ad un breve blocco della produzione. Confermati anche altri interventi, previsti nel biennio 2018-2019, sempre nell'area a caldo, per quattro milioni di euro.

TRIESTE - Su richiesta delle organizzazioni sindacali, si è tenuto oggi a Roma, al ministero dello Sviluppo economico (Mise), un incontro con all'ordine del giorno le prospettive dello stabilimento siderurgico della Ferriera di Servola (Trieste), finalizzato a comprendere le intenzioni della proprietà anche a seguito di due lettere in cui Siderurgica Triestina lamentava la riduzione di produzione imposta dalla Regione per ridurre le emissioni dell'area a caldo e un rallentamento del via libera all'ampliamento del laminatoio a freddo. Secondo i sindacati in entrambe le lettere veniva messo in discussione il futuro dell'impianto, con evidenti ricadute occupazionali.

Secondo incontro
All'incontro hanno preso parte Giampiero Castano per il Mise, rappresentanti nazionali e locali dei sindacati, l'assessore regionale Paolo Panontin, il segretario generale del Comune di Trieste Santi Terranova e Francesco Rosato per Siderurgica Triestina. Il confronto di oggi fa seguito a quello di fine giugno tra gli stessi sindacati e la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel corso del quale a Siderurgica triestina è stata sollecitata la presentazione di un piano industriale dettagliato, che renda possibile una valutazione approfondita rispetto agli impegni presi per tener fede alle previsioni dell'Autorizzazione integrata ambientale, specie per quel che riguarda la riduzione delle emissioni in atmosfera e dei rumori.

Blocco della produzione
In proposito nell'incontro odierno al Mise Siderurgica triestina ha ricordato che finora a Servola sono stati investiti 137 milioni di euro finalizzati ad ammodernare l'impianto e a rilanciarne l'attività. Sottolineando come la limitazione della produzione si traduca in un danno economico per il bilancio aziendale e in una difficoltà a programmare l'approvvigionamento delle materie prime, Siderurgica ha confermato che si stanno attuando e saranno completati entro settembre alcuni previsti interventi manutentivi sull'alto forno, che nelle prossime settimane sarà anche interessato ad un breve blocco della produzione. Confermati anche altri interventi, previsti nel biennio 2018-2019, sempre nell'area a caldo, per quattro milioni di euro. Per quanto riguarda il laminatoio, l'azienda ha reso noto che le attrezzature sono ormai arrivate e si attende la convocazione della Conferenza dei Servizi per avviare un'opera in grado di dare occupazione a oltre una ventina di nuovi addetti.

La posizione della Regione
Se il dg Terranova in proposito ha annunciato il parere positivo all'ampliamento, pur ricordando che il Comune di Trieste ritiene che la chiusura dell'area a caldo vada nell'interesse della salute dei cittadini, secondo l'assessore Panontin, «in tutta questa vicenda la Regione ha mantenuto una posizione lineare e sempre coerente». Per Panontin infatti la Regione «fin dall'inizio ha definito come imprescindibile il rispetto delle regole imposte dall'Aia alla proprietà, nel prioritario interesse di tutela della salute dei cittadini e della salvaguardia dei livelli occupazionali e, parallelamente, attraverso la direzione dell'Ambiente ha diffidato le acciaierie a ridurre la produzione quando, in presenza di sforamenti puntualmente rilevati dal monitoraggio continuo effettuato dall'Arpa, quelle regole non sono state rispettate».

E quella del Comune
Meno lineare secondo l'assessore regionale la posizione del Comune di Trieste che, dice, «nonostante le dichiarazioni sulla chiusura dell'area a caldo, poi è tenuto, come tutti, al rispetto delle regole e delle norme condivise». «Continuano naturalmente i controlli», conclude Panontin, ricordando anche il recente accordo con l'Istituto superiore di sanità per analizzare lo stato di salute della popolazione residente nell'area. Riscontrando che sono in corso alcuni procedimenti, anche amministrativi, che riguardano il laminatoio e la copertura richiesta dei parchi minerali, il rappresentante del Mise ha assicurato che anche il ministero monitorerà attentamente la situazione ed ha riconvocato l'odierno tavolo per il 28 settembre.