1 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Unanimità dei soci, secondo il regolamento UE

Pescatori di Grado: da cooperativa a 'Organizzazione di produttori'

La trasformazione consentirà di valorizzare al meglio la risorsa ittica locale, saltare gli intermediari e incontrare direttamente il consumatore. Nel 2015, raccolti oltre 6 mila quintali di pesce dai 130 soci, per un valore di 3,2 milioni di euro

GRADO - L’assemblea straordinaria dei soci della cooperativa pescatori di Grado, all’unanimità, ha deliberato la trasformazione della loro impresa (la prima cooperativa che fa questo percorso in regione) in «Organizzazione di produttori» (Op), secondo quanto dettato dal Regolamento europeo 1419 del 2013. Una decisione importante che significa la possibilità di poter controllare direttamente l’accesso al mercato dei prodotti dei propri soci, saltando una serie di intermediazioni per arrivare il più vicino possibile al consumatore.

«Le esperienze che abbiamo fatto in tal senso fin qui – sottolinea il presidente Donato Antonio Santopolo – sono positive e vogliamo proseguire su questa strada. Siamo certi che aumentare la quota di vendita al dettaglio, con la qualità del prodotto che ci contraddistingue, farà crescere la remunerazione del lavoro dei soci. Ora, poi, saremo ancora più attivi nell’occupare mercati di nicchia in grado di darci interessanti soddisfazioni commerciali e valuteremo attentamente la possibilità di accesso ai Fondi comunitari per una nuova fase di sviluppo».

La cooperativa, costituita nel 1930, è formata da 130 soci che svolgono l'attività di pesca con 80 imprese. Raggruppa la quasi totalità della flotta peschereccia di Grado, composta da imbarcazioni per la pesca con le reti da posta, draghe idrauliche, strascico, volante nonché pesca lagunare. La produzione del 2015 è stata di 6.178 quintali di pesce per un fatturato di circa 3,2 milioni di euro.

La crisi del settore, negli ultimi anni, ha comportato una costante diminuzione della produzione del pesce. Per tal motivo la cooperativa ha iniziato, circa una decina di anni fa, un processo di diversificazione delle modalità di commercializzazione, passando dalla vendita all'ingrosso del prodotto, a quella al dettaglio e all'offerta del prodotto locale attraverso l'attività di ristorazione dell'osteria Zero Miglia. È seguita la vendita del prodotto lavorato e la vendita on line al privato, soprattutto ai gruppi di acquisto solidale (Gas) e alle famiglie.