2 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Emergenza immigrazione

In Fvg non saranno più dirottati i migranti del mare

Il capo del dipartimento ministeriale per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Mario Morcone ,ha riconosciuto la regione come rotta privilegiata per gli arrivi via terra

TRIESTE - Riconosciuta ufficialmente la rotta Balcanica come flusso importante di migrazione che, a livello nazionale, coinvolge in primis il Friuli Venezia Giulia, nella regione più a Nordest d'Italia non saranno più dirottati rifugiati sbarcati al Sud via mare.
Lo ha annunciato a Trieste, al Tavolo Immigrazione convocato in Prefettura, il capo del dipartimento ministeriale per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Mario Morcone, che ha nel contempo rassicurato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, in merito ad un rapido smaltimento della quota in eccedenza di rifugiati presenti sul territorio.

Sarà ridotto il numero di profughi
«In base all'accordo siglato nel luglio 2014 in sede di conferenza unificata - ha infatti spiegato Serracchiani – in Friuli Venezia Giulia sono previsti al massimo 1.700 richiedenti asilo ma - ha aggiunto - al momento ne abbiamo 1.000-1.200 in più che, una volta pronti i 6 'hub' che abbiamo individuato, saranno progressivamente trasportati altrove per garantire qualità all'accoglienza nel pieno rispetto della comunità locale. Il Fvg - ha evidenziato ancora la presidente, intervenuta con l'assessore Gianni Torrenti al Tavolo aperto a prefetti, questori e sindaci - è tra le regioni che meglio ha saputo organizzare l'emergenza. Dopo averli identificati, ora dobbiamo rendere gli 'hub' disponibili quanto prima e, in questo senso, abbiamo riscontrato la massima disponibilità da parte del prefetto Morcone».

I nuovi hub con polizia e presidio medico
Preso atto della necessità di snellire e velocizzare le procedure di riconoscimento o meno dello status di rifugiato (tutti d'accordo che non basterà aumentare il numero di commissioni o sottocommissioni), Serracchiani ha proposto che tutti gli 'hub' siano dotati di spazi destinati alla Polizia per il rilascio dei documenti previsti, evitando così assembramenti davanti alle questure nei centri cittadini, e di un laboratorio medico dove, in base alle convenzioni siglate con tutte le aziende sanitarie regionali, poter effettuare screening immediati.
«C'è l'impegno dello stesso Morcone - ha precisato Serracchiani - a intervenire, smistando le persone in altre regioni, nel momento in cui i numeri dovessero diventare eccessivi rispetto alla quota a noi originariamente assegnata. Prefetti, questori, sindaci e associazioni coinvolte - ha proseguito - si sono mostrati compatti nel volere intervenire subito e bene. La messa in pratica del piano di accoglienza condiviso con l'Anci e approvato da Regione e Cal - ha commentato la presidente – è fondamentale per evitare eccessiva pressione sulla nostra comunità».