Esce il nuovo (ed emozionante) video di Jovanotti: «vi racconto l’Africa senza stereotipi»
Il video di Jovanotti, girato in Africa, mostra un paese tanto meraviglioso quando semplice ed emozionante. Ecco a voi una meravigliosa Eritrea, priva di veli e maschere artificiali
Il nuovissimo video di Jovanotti è uscito proprio ieri e con un titolo che fa riflettere, considerando il messaggio che vuole portare: «Chiaro di Luna». Le riprese si sono svolte ad Asmara, in Eritrea, ovvero nel luogo in cui il nonno di Lorenzo Cherubini aveva lavorato come camionista. Si tratta di una città il cui fascino è innegabile sotto molti punti di vista. Il posto dove Africa e Italia si intrecciano per divenire un’anima sola, priva di ogni condizionamento mentale. Ecco perché il famoso rapper italiano ha scelto, per la sua nuova canzone, un luogo che è allo stesso tempo sia magico che impenetrabile.
L’Italia in Africa
Lorenzo ci racconta di un’Africa senza veli, in un posto dove la presenza dell’Italia è ovunque e i segni sono più che visibili: li puoi addirittura toccare con le tue mani. «Non bisogna cercarli ti ci ritrovi dentro e dopo un po’ non ci fai più caso perché è semplicemente il panorama architettonico dentro al quale siamo cresciuti», racconta Lorenzo.
Viverla è tutt’altra cosa
L’Africa la vediamo nei libri, l’ascoltiamo in TV ma viverla è tutt’altra cosa. È solo quando ti ci ritrovi dentro che puoi cominciare a percepire i segni di un luogo reale, dove di artificiale c’è ben poco – a differenza del nostro paese. «Sapevo poco dell’Eritrea, avevo solo sentito o letto qualche racconto dell’Africa orientale dei tempi che fu colonia. Le notizie riportano che moltissimi dei ragazzi che arrivano in Italia attraverso il mediterraneo sono Eritrei e da tanto volevo andarci; per me è solo viaggiando fuori dai circuiti del turismo che si può conoscere qualcosa per davvero di un luogo. Lo avevo già programmato, in solitaria zaino e via. Poi ho sentito che quello era il posto giusto per questa canzone e non c’era nessuna alternativa che mi convinceva allo stesso modo», racconta Jovanotti ad Adnkronos.
Un’Africa senza stereotipi
Jovanotti, con il suo video accompagnato da parole pongono le giuste domande sul senso della vita, ma soprattutto dell’importanza di un amore senza veli dove anche i gesti più semplici possono riempire il cuore di una persona. «Volevo raccontare l’Africa senza stereotipi su quel continente, perché non esiste luogo al mondo più complesso e più legato al nostro destino, e gli stereotipi e le generalizzazioni fanno sempre solo male. I ragazzi non scappano se trovano opportunità e maggiori spazi di lavoro sono orgogliosi di starci o di tornarci. Proprio come Yonas, un giovane eritreo esperto di video che ci ha fatto il backstage e che ha deciso di recente di tornare dall'Italia ad Asmara con sua moglie e sua figlia».
Un’ultima notte insieme?
Jovanotti anche nel video è un musicista e ama suonare le canzoni di sera, in un bar. Una coppia di amanti lo va a sentire. Pensano che quella possa essere la loro ultima notte insieme, il destino – probabilmente – li separerà per sempre. È d’obbligo, quindi, essere felici un’ultima volta, toccare il cielo con un dito ballando abbracciati al Chiaro di luna.
Perché proprio quella canzone?
Jovanotti racconta di aver scelto Chiaro di Luna per girare questo video perché pensa sia una delle canzoni a cui è più legato. «E’ uno dei brani a cui tengo di più. Quando l’abbiamo ascoltata con Rubin ci siamo subito resi conto che si trattava della melodia più importante del disco e forse per questo abbiamo scelto di realizzarla ottenendo il massimo dell’emozione, riducendo al minimo essenziale l’arrangiamento», spiega Jovanotti.
Senza maschere
Lorenzo, intenzionalmente, non ha aggiunto alcun effetto speciale al video. Perché l’emozione si trasmette proprio con le immagini vere e tipicamente semplici che solo l’Africa ci può donare. Alterare in qualsiasi modo la visione di una terra così affascinante avrebbe eliminato tutto il sentimento travolgente che la telecamera avrebbe potuto trasmettere. «E’ un assurdo stranissimo bellissimo posto che da noi è come un 'rimosso collettivo', ma mi ha toccato il cuore. Come fece con mio nonno che si chiamava come me, in un altro tempo, con altri desideri in un mondo così diverso ma dal futuro altrettanto imprevedibile», conclude Jovanotti.