Eagles of Death Metal: «Finiremo il concerto al Bataclan»
La band racconta gli attimi di terrore vissuti al Bataclan quando divisi, non sapevano se ce l'avrebbero fatta e sperano di essere i primi a suonare quando il locale riaprirà
PARIGI - Il loro ultimo concerto al Bataclan è stato fermato dalla terribile serie di attentati che il 13 novembre scorso ha ucciso 130 persone a Parigi, di cui 90 solo in quel locale. Da quel giorno gli Eagles of Death Metal, che al momento degli spari sui fan stavano suonando sul palco, hanno parlato solo con un'intervista rilasciata all'edizione statunitense di Vice.
Tanti amici tra le vittime
Tra le vittime ci sono fan, amici e colleghi che per la band erano dei veri e propri fratelli, come Nick Alexander, che per la band vendeva il merchandising e li seguiva ad ogni concerto. «Appena ho sentito gli spari - racconta Eden, chitarrista - ho pensato fossero gli altoparlanti che friggevano poi ho capito che non si trattava di questo e ho capito quello che stava succedendo. Jesse è corso da me, ci siamo messi a lato del palco, non sapevamo se ci stessero prendendo di mira. Boot, che fa parte del nostro staff tecnico ha visto che l'uomo che sparava aveva finito la cartuccia e ne stava caricando un'altra, così ci ha gridato di scappare».
Minuti di puro terrore
«Siamo saliti per le scale, siamo andati nella stanza di Jesse per trovare Tuesday ma lei non era lì e allora abbiamo continuato a salire ma sopra c'era il terrorista e siamo tornati indietro. Abbiamo trovato un'uscita di sicurezza e siamo usciti su un vicolo, i nostri fan ci hanno visti e hanno iniziato ad aiutarci. Sono stati fantastici». Matt, il bassista è rimasto invece intrappolato in una stanza insieme ad alcuni fan, nel panico. «Ho buttato il mio basso, mi sono nascosto dietro la tenda e lo schermo LCD, c'era una stanza prima di accedere al palco e mi sono ritrovato lì, insieme al nostro produttore Steve, entrambi abbiamo pensato di trovarci in trappola, in un vicolo cieco, è stato naturale correre lì. Davanti a me vedevo la sparatoria, i piccoli lampi delle esplosioni, quindi ho incrociato le dita e sono entrato, l'alternativa era attraversare la sala. Alcune persone erano state ferite, sanguinavano, c'era una donna terrorizzata, era stata colpita alla coscia». Julian il batterista racconta: «Sono caduto subito dallo. Sentivo l'odore della polvere da sparo e la cosa più terribile è stato vedere due uomini vicini sul palco che sparavano senza sosta sui fan».
Torneranno al Bataclan
Malgrado l'esperienza il cantante, Jesse Hughes, ha dichiarato di voler ritornare a Parigi con tutta la band: «Sono impaziente di ritornare a Parigi. Sono molto impaziente di suonare. Voglio tornare e voglio che siamo il primo gruppo a suonare di nuovo al Bataclan. Perché ero lì quando c'è stato il minuto di silenzio. I nostri amici sono venuti per sentire il rock'n'roll e sono morti. Voglio ritornare e vivere». E noi con lui.