18 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Poco fuori Milano, pizza da asportare

Vimercate, per un'ottima pizza da gustare sul posto o da portarsi a casa

L'inaspettata situazione creata diversi anni fa all'interno di un centro commerciale da due giovani appassionati della pasta lievitata più famosa del mondo continua a rimanere un riferimento d'eccezione sul tema

VIMERCATE - Chissà se un giorno o l'altro Giulia e Marco prenderanno finalmente la decisione fatidica, e cioè trasferirsi in una vera pizzeria -non solo da asporto- ma anche fatta di un'ospitalità più articolata e diversificata. Si, perché se c'è una critica che periodicamente affiora nei loro confronti è proprio relativa alla situazione strutturale di una pizzeria che si dichiara «da asporto» ma che in effetti consente ad alcuni privilegiati clienti che hanno prenotato con congruo anticipo di gustarsi una delle migliori pizze della regione, anche se in condizioni di comfort non proprio cinque stelle, ma il bello della pizza potrebbe proprio essere anche questo, se è vero che è nata e si è costruita una storia partendo dal ruolo fondamentale di cibo di strada e poi imborghesitasi, sia per ambiente abituale di consumo che per la bizzarria infinita di ingredienti, spesso improbabili.

RIPARTIRE DA ZERO - La margherita e la marinara, questo rimane il test match che dirà a chiunque affronti per la prima volta la qualità e la lievitazione di un impasto, la manualità di esecuzione ed infine la sensibilità di capire quando una cottura ha raggiunto il momento giusto, quello in cui il pizzaiolo infila la pala in forno e con due gesti secchi e precisi coglie quella cotta al meglio e la depone delicatamente sul piatto di servizio, che qui al Paradiso della Pizza potrebbe non essere di ceramica ma anche un contenitore da asporto, che ha i suoi pregi e suoi limiti.

QUANDO CI SONO LE BASI - Si, quando si parte da una buona base, la pizza può sopportare anche qualche disagio, attendere una mezzoretta nel suo involucro termico, oppure perfino essere congelata e poi ricondizionata in seguito, doppia procedura che rivelerà ancor di più le differenze tra un prodotto da forno mediocre ed uno eccellente. Con questa si può fare, ma anche un certo senso del rispetto per il lavoro altrui andrebbe preso in considerazione, tenuto anche conto che Marco Locatelli è spesso piazzato dalle parti del podio in caso di concorsi o di manifestazioni tematiche, anche a livello nazionale, anche quando osa utilizzando impasti sorprendenti o ingredienti fuori dal comune senso del pudore. Quindi, le condizioni migliori di gustare questa pizza d'autore è qui, nel centro commerciale che ospita il Paradiso della Pizza.

LA CARAMELLIZZAZIONE DEGLI ZUCCHERI - E' ipotesi discutibile quella diffusa da alcuni guru sostenitori della verace pizza napoletana, quella dottrina che indica come miglior forma di taglio di una pizza quella che la divide nei quattro quarti, perché se tagliata diversamente (in sei o otto spicchi) questa ridotta porzione non si potrebbe afferrare con due o tre dita, perché essendo molliccia, mezza cruda o troppo umida, non potrebbe far altro che riversare tutto ciò che c'è sopra lasciandoci li, avviliti, con un pezzetto di pasta nuda e mezza cruda. Viceversa, con questa pizza, quando Marco ha il tempo di curare al meglio la cottura, la leggera caramellizzazione degli zuccheri della base farà si che ogni singolo spicchio sarà fragrante e coperto dalla giusta quantità di condimento.

TUTTO E SUBITO - Un altro mito da sfatare sarebbe quello per cui ogni cibo popolare nato per la strada ma essendo diventato d'alto bordo -come dovrebbe essere un signor cornicione- dovrebbe essere sempre pronto alla degustazione; tutti quanti vorrebbero una pizza subito, quando il desiderio parte, quasi come una pulsione sessuale irrefrenabile, invece no, perché anche per fare una pizza eccellente ci vuole del tempo, e poi, non è vero che il vero piacere vive nell'attesa e non nel suo appagamento?