9 maggio 2024
Aggiornato 04:00
Parco Michelotti

Parco Michelotti, dal bosco urbano al giardino delle farfalle: tutte le idee dei cittadini 

Una maratona di idee che dà il polso di quanto questo spazio sia importante per Torino e per i torinesi. Il percorso è solo all'inizio e si inserisce nell'ottica di una città più verde e più attenta all'ambiente

TORINO - Si è tenuto martedì 20 febbraio il secondo incontro del Tavolo di Progettazione Civica, coordinato da Cristina Seymandi, per discutere insieme ai cittadini del futuro del Parco Michelotti. Una vera e propria maratona di idee e progetti che ha animato la biblioteca Geisser in cui privati e associazioni hanno potuto condividere i loro sogni per ridare vita al parco. A illustrare lo stato attuale dei lavori è stato Paolo Miglietta, responsabile principale del progetto: «Alcuni piccoli cambiamenti iniziano già a vedersi. Abbiamo rimosso cumuli di foglie e detriti, iniziato la pulizia degli arredi in legno e l'area giochi bimbi è tornata come nuova» ha affermato parlando di quanto è già stato fatto. «Il prossimo passo sarà quello di concentrare gli sforzi nella messa in sicurezza delle recinzioni pericolose. Sono inoltre entrati in azione i valutatori della stabilità degli alberi e, a seguire, avremo gli interventi di potatura». Nel prossimo futuro dunque ci si occuperà di sicurezza e della rimozione degli elementi pericolosi, dopodiché toccherà agli ingegneri strutturalisti identificare i fabbricati che non hanno più nessun significato e quelli che invece potranno essere riconvertiti. «L'obiettivo, da cronoprogramma» ha concluso Miglietta, «è di aprire parzialmente il parco nel mese di maggio».

BOSCO URBANO - Tante e tutte molto varie le idee che sono state presentate durante il secondo incontro con i cittadini, a cui ha partecipato anche l'assessore all'Ambiente del Comune di Torino, Alberto Unia. Tutte le proposte hanno dovuto fare i conti con la vocazione prima del parco, ovvero quella di essere un parco pubblico in senso stretto. Il primo a parlare alla platea di cittadini intervenuta presso la biblioteca civica è stato Roberto Accornero, a nome di Alberi Urbani. Il gruppo ha proposto il progetto «Un bosco in città» sottolineando come, durante il periodo in cui il parco è rimasto abbandonato, si sia sviluppata spontaneamente una ricchissima biodiversità che va preservata. «Non bisogna eradicare le nuove specie che si sono sviluppate negli anni, ma studiarle e preservare la specificità dell'habitat» ha spiegato Accornero, «Un esempio ben riuscito di bosco urbano è quello parigino del Jardin Sauvage di Montmartre». In secondo luogo, il gruppo Alberi Urbani ha posto l'accento sulla necessità di mantenere viva la memoria storica del luogo, vale a dire il ricordo dello zoo, «come memento per le generazione future affinché non si ripetano questi lager di animali». Anche i graffiti sul tema degli animali, hanno affermato, possono risultare una risorsa ed essere riutilizzati come simbolo del cambiamento del rapporto tra uomo e animali. Allo stesso modo anche i rappresentanti della LIPU sono apparsi fortemente concentrati sul tema della biodiversità all'interno del parco, affermando l'importanza di creare delle 'aree natura' che favoriscano la crescita della microfauna. «Si potrebbe allestire un giardino delle farfalle o piante che attirino alcune specie di volatili» hanno detto, «Si potrebbero inoltre incrementare gli arredi aggiungendo cassette nido, mangiatoie e pannelli esplicativi sugli uccelli». Non sono mancate poi le idee in merito agli utilizzi degli edifici già presenti: da esposizioni permanenti che mostrino ai visitatori la biodiversità del luogo, a spazi in cui le associazioni possano incontrarsi e confrontarsi per collaborare insieme. 

PARCO AVVENTURA - Le proposte dei cittadini si sono mosse dagli ambiti più disparati e, dal patrimonio floristico, si è passati all'idea di creare una sorta di parco avvenuta o di giochi d'acqua. E' Stefano Savio di Antharesworld, associazione che gestisce attività ricreative presso il lago di Candia, a presentare l'idea di un parco avventura in cui i protagonisti sarebbero proprio gli alberi. Allo stesso modo, anche Danilo Buffo di Pump Track vede nel Michelotti il 'Parco dei Re', un luogo da sogno per i piccoli dove andare in bicicletta, fare arrampicata, rotolarsi sulle colline ecc. «È importante che il parco rappresenti un’occasione di cultura e il nostro sogno è quello di creare una stazione ciclistica tra Moncalieri e San Mauro: una stazione di partenza per ammirare la città» hanno spiegato i rappresentanti di Pump Tranck. Più sobria, ma non meno d'impatto, è l'idea di Bike Track che immagina anch'essa l'area legata alla mobilità ciclabile. Dalle bici poi si è passati agli scacchi, con la proposta di Sabino Caccavo di A. S. 'Un po’ di scacchi': «Noi siamo presenti a Torino al parco Ruffino da oltre vent'anni e vogliamo far giocare a scacchi, gratuitamente, tutti quanti anche al parco Michelotti! Sulle riva della Senna si gioca a scacchi, perché a Torino no?» ha concluso Caccavo. 

HUB TECNOLOGICO - Ma non è finita qui: c'è anche chi immagina il rinato parco Michelotti animato da giochi d'acqua. «Sarebbe aperto a tutti i bambini, con una superficie bagnata con spruzzi. Non stiamo parlando di piscine pericolose, ma di un luogo dove anche i più piccoli possano accedere e divertirsi» ha spiegato Mario Sala di Inversport. Ancora, Elisa Campra ha portato nella biblioteca civica l'accattivante proposta di un gruppo di architetti e agronomi: un parco agricolo tecnologico urbano. Che cos'è? «È un parco pubblico che accogliere tutti gli spazi caratterizzanti e ridà vita al luogo sviluppandone la sua vocazione didattica. L'hub tecnologico troverebbe la sua sede nelle strutture già esistenti (come il rettilario) e infine ci sarebbe anche una caffetteria per gli utenti». Passando da un progetto a un altro, si è giunti fino alla proposta della storica Assemblea Michelotti, che ha posto come priorità la demolizione dell’edificio dell’ippopotamo e la fruibilità del viale dei Ginkgo Biloba. L'Assemblea ha avanzato infine l'ipotesi di ampliare lo spazio esterno della biblioteca, di modo che gli utenti possano leggere all'aperto d’estate. 

PARCO MICHELOTTI - Una maratona di idee che dà il polso di quanto questo spazio sia importante per i torinesi. Il percorso è solo all'inizio e si inserisce nell'ottica di una Torino più verde e più attenta all'ambiente: «Proprio oggi abbiamo deliberato di presentare il dossier per la candidatura di Torino a Capitale Verde Europea per il 2021, e un parco come il Michelotti è sicuramente uno dei principali simboli verdi della nostra Torino» ha affermato Unia. Durante i prossimi incontri per discutere del futuro del Michelotti verranno organizzati dei gruppi di lavoro basati su quattro percorsi tematici: botanico, faunistico, storico e didattico/sportivo. Il prossimo tavolo è in programma per il 27 marzo, alle ore 18, ancora una volta  presso biblioteca Geisser di corso Casale.