29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Gtt

L’enigma sul futuro di Gtt: scontro Regione-Comune sui soldi, si rischia il commissariamento

Sindacati all'attacco: "Non ci sono dati certi, siamo preoccupati". Dura ma disponibile l'opposizione: "Ribadiamo che siamo disponibili a collaborare"

TORINO - Non è servito a nulla nemmeno il secondo incontro tra i vertici di Gtt, il Comune di Torino e i sindacati dei lavoratori per avere un quadro completo sul futuro dell’azienda di trasporti pubblici che, come è ormai noto, naviga in brutte acque ed è alla ricerca di 133 milioni di euro, di cui a oggi solo 108 ne sono stati assicurati. I mancanti, 25 milioni di euro, dovrebbero arrivare dalla Città che però, per il momento, non ha ancora detto in che modo troverà questi soldi. E la mancanza di risposte inizia a spazientire sia i sindacati che i consiglieri di opposizione che fino a due anni fa avevano la patata bollente in mano.

NIENTE DATI CERTI, SIAMO PREOCCUPATI - Il primo punto su cui si sono focalizzati i sindacati è la mancanza di dati certi. «Nel corso della riunione, sono emerse una serie di interventi, non suffragati da dati certi, che l’azienda intende inserire nel Piano Industriale», dicono dalla segreteria regionale Ugl F.N.A. congiuntamente alla segreteria provinciale rimarcando la lentezza burocratica nella delicata gestione delle criticità aziendali, «esprimiamo forte preoccupazione per quanto emerso, evidenziando le probabili ricadute negative che certe scelte avranno sui lavoratori e cittadini torinesi». Il nuovo capitolo sarà scritto a gennaio: «Auspichiamo una maggiore chiarezza», concludono dalla segreteria Ugl, «valuteremo le iniziative che intenderemo intraprendere».

LO RUSSO - Non le manda a dire l’ex assessore all’Urbanistica, oggi capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Lo Russo. L’entrata a gamba tesa era pronta da qualche settimana e ora, dopo l’ennesima riunione conclusasi con un nulla di fatto, si è fatto sentire: «La società di trasporto pubblico della Città oggi sull'orlo del commissariamento», dice, «e il Comune di Torino, socio unico di Gtt, brancola in un buio fitto relativamente alla strategia da mettere in campo per il trasporto pubblico locale ed è evidente che Appendino e i suoi assessori Rolando e Lapietra non siano all'altezza dei loro compiti. Il problema è che però non solo non ne sono consapevoli, non si vogliono far aiutare da nessuno. Eppure il Movimento 5 Stelle, quando era all'opposizione nel 2012, si scagliò, capitalizzando un mare di consensi, contro il tentativo di dare un futuro e una prospettiva industriale e seria a GTT attraverso una grande alleanza strategica con le Ferrovie dello Stato». Lo Russo si riferisce al tentativo di vendere le quote dell’azienda a cui presentò un’offerta solo Trenitalia (70 milioni di euro contro i 110 milioni di euro richiesti), ma venne giudicata troppo bassa. «Invece il cerino va spento e per farlo servono idee chiare e una strategia industriale seria e condivisa con la Regione e con i lavoratori. Lavoratori che fin qui hanno dimostrato davvero una enorme consapevolezza della reale situazione e un grande senso di responsabilità ma che non si possono prendere a ceffoni ogni giorno implicitamente supponendo che non capiscano cosa sta succedendo», e conclude, «ribadiamo che siamo disponibili a collaborare nel costruire un percorso di salvataggio e rilancio di Gtt. Chiediamo serietà, chiarezza e coraggio».