Petizione per tenere in vita l’attuale linea 6, una di quelle meno utilizzate dai torinesi
Da inizio ottobre il nuovo percorso sarà realtà, così come i nuovi bus elettrici e il capolinea a Porta Nuova. Ma c’è chi non ha apprezzato la decisione della Giunta Appendino ed è nata una raccolta firme online
TORINO - Nell’aprile del 2016 avevamo toccato con mano la situazione del tram numero 6 di Gtt, una linea che ha fatto discutere sin dalla sua nascita. Pensato principalmente per servire i pellegrini nel 2015 quando a Torino ci fu un’ostensione straordinaria della Sindone. Terminato l’evento che portò in città migliaia e migliaia di persone venne a mancare l’utilità iniziale di quel tram lungo 34 metri. A un a anno e mezzo dal nostro reportage a bordo del tram, dal capolinea di piazza Statuto a quello di piazza Hermada e ritorno, la linea 6 è vicina al restyling: cambio di capolinea, cambio di percorso e soprattutto cambio di mezzo: non sarà più servito da tram, ma da modernissimi autobus elettrici. Un cambiamento forse necessario visto che non è mai stata una vera linea alternativa al 68 e quindi utile agli studenti che ogni giorno devono raggiungere il Campus Einaudi, ma piuttosto i primi passeggeri sono stati quelle persone che fanno la spesa al mercato di Porta Palazzo.
LE NOVITA’ - Nel 2016 l’assessore ai Trasporti del Comune di Torino era Claudio Lubatti. Già allora la questione venne fuori grazie ad alcune interpellanze di cui si fece carico proprio Chiara Appendino (con il collega Vittorio Bertola), oltre ai leghisti Fabrizio Ricca e Roberto Carbonero. «Si è appurato che il tram spesso effettua le corse quasi completamente vuoto», scrivevano i consiglieri all’assessore chiedendo risposte sui costi di gestione e sui benefici. In un modo o in un altro si è arrivati a oggi, con la presentazione del nuovo progetto che prevede lo spostamento del capolinea da piazza Statuto a Porta Nuova, un nuovo percorso studiato per favorire maggiormente gli studenti universitari e, forse il cambiamento maggiore, il passaggio all’autobus elettrico, anche per sfruttare quelle vie di Torino più limitate.
RACCOLTA FIRME - I cambiamenti previsti dalla Giunta Appendino non sono piaciuti ai consiglieri di minoranza, soprattutto ad alcuni esponenti del Pd tra cui proprio Claudio Lubatti che ha sponsorizzato la raccolta firme partita su Change.org, dove viene spiegato che uno degli obiettivi iniziali della linea 6 era quello di servire gli studenti «evitando loro i disagi dell’ormai famigerato bus 68». La petizione è indirizzata alla sindaca Chiara Appendino, ma per il momento non ha avuto un grande appeal: su 500 firme quale obiettivo da raggiungere - certamente poche per fare la «voce grossa» - per il momento è stata sottoscritta da appena 316 persone.
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