4 maggio 2024
Aggiornato 07:30
Cronaca

Scoperto l'hacker di «Torino da scoprire», le indagini tra Puglia e Sicilia

In seguito alla denuncia sporta dagli amministratori della pagina alla Polizia Postale, sono partite le indagini che hanno condotto a identificare l'hacker di «Torino da scoprire». L'uomo postava contenuti osceni senza autorizzazione con l'intento dichiarato di voler «risvegliare le coscienze della società»

TORINO - E' una delle pagine Facebook più seguite dagli amanti del capoluogo piemontese e, da più di tre anni, si fa carico di raccontare ai suoi 90.000 iscritti, cosa succede in città: stiamo parlando di «Torino da scoprire». Una storia felice e sempre in crescendo quella della pagina custode delle bellezze della città sabauda, fino a quando, lo scorso gennaio, non è stata invasa da un gruppo hacker denominato "Nameless». Da quel momento sul portale hanno iniziato a piovere contenuti non approvati e spesso offensivi secondo il fenomeno denominato "Shitstorm" (tempesta di letame). 

La missione: risvegliare le coscienze
Il gruppo Nameless ha dichiarato in seguito di essere assolutamente fiero di quanto fatto, poichè il loro scopo era scuotere le coscienze e provocare una società ormai da tempo addormentata. Inutile dire che gli amministratori della pagina, avvedutisi dell'intrusione, si sono immediatamente mossi per sporgere denuncia alla Polizia Postale. Le indagini sui file log hanno quindi portano a identificare le intrusioni del sistema informatico e a ordinare due decreti di perquisizione domiciliare e informatica.

Puglia e Sicilia
In un primo momento è emerso che le connessioni incriminate provenissero da Enna, solo in seguito è stato accertato che alcuni collegamenti alla rete venivano da un cellulare. Il proprietario dell'utenza è stato identificato in un ragazzo di Bari che, occasionalmente, aveva utilizzato la rete Wi-Fi della città siciliana. Durante le indagini, il  barese, vistosi alle strette, ha confessato di essere il responsabile dei fatti, mentre sono ancora in corso accertamenti su un secondo soggetto, dalla cui abitazione sarebbero partite alcune connessioni sospette.