Erri De Luca dopo la sentenza: Ecco perché la Tav non si farà
"Mi sento meglio per l'ossigeno civile che si respira". La Torino-Lone si ferma 30 chilometri prima di Lione e per poter arrivare in centro bisognerà prendere altri mezzi, non si farà perché comunque non ci sono i soldi
TORINO - "Mi sento meglio, non solo per me ma per l'aria, l'ossigeno civile che si respira in questo paese. Nel corso del processo mi sono trovato in una lunga sala d'attesa, che adesso è finita. Rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto in Italia e in Francia. In Francia poi a tutti i livelli istituzionali». È il commento a caldo di Erri De Luca, assolto oggi a Torino dall'accusa di istigazione a delinquere.
Non ci saranno mai i soldi
Lo scrittore, che è stato sempre presente in aula nel corso del processo, ha seguito tutte le fasi "senza nutrire alcuna aspettativa. Anche perché questo è un processo sperimentale non era mai stato fatto un processo ad uno scrittore per le sue idee e le sue opinioni", ha ribadito. Secondo De Luca "la Torino-Lione non si farà perché non ci saranno mai i quattrini per farla. Sapete che la Torino-Lone si ferma 30 chilometri prima di Lione e per poter arrivare in centro bisognerà prendere altri mezzi? E' scritto nelle carte dell'opera. Quindi i tre quarti d'ora che si risparmiano per arrivare, si perdono poi alle porte di Lione", ha aggiunto lo scrittore che si è autodefinito, uno "a cui piace impicciarsi delle lotte giuste delle popolazioni italiane".
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