Beltramo intervista Mir: «Maiorchino come Lorenzo, ma il mio idolo è Valentino Rossi»
Il pilota del team Leopard, leader del Mondiale Moto3, si racconta ai nostri microfoni: conterraneo di Por Fuera, ma cresciuto nel mito del Dottore. «Lui è un fenomeno, vorrei arrivare al suo livello, ma intanto dopo la mia prima pole position mi ha invitato a raggiungerlo al Ranch»
BARCELLONA – Joan Mir è la sorpresa più bella del Mondiale 2017, anche se già nella passata stagione aveva vinto un Gran Premio in Austria ed era stato debuttante dell'anno.
È diverso. L'anno scorso, con quella Ktm, è stato più difficile, mentre stavolta cominciare così la stagione è stato bello.
Quest'anno la Honda va bene, ti sei abituato subito.
La Honda va bene normalmente, ma è vero che quest'anno hanno compiuto un passo in avanti con il motore. Questo si fa notare.
Hai vinto tre gare quest'anno e hai sempre preso punti. Anche se sei giovane, hai solo 19 anni, hai capito come si fa in Moto3: non bisogna mai sbagliare.
Fare punti in tutti i weekend è difficile, come abbiamo visto nella scorsa gara al Mugello. Ma ci stiamo provando: vincere quando si può, altrimenti arrivare in zona punti.
Tu sei di Maiorca: sei cresciuto con l'idolo Jorge Lorenzo?
No... è curioso, perché sono cresciuto con l'idolo Valentino Rossi.
E Lorenzo è cresciuto con l'idolo Max Biaggi...
Può sembrare un po' strano, ma ho sempre sentito una passione per Rossi.
Hai cominciato anche tu da piccolo, con le minimoto, la PreGP, il Cev...
...poi la Red Bull Rookies Cup e poi qui al Mondiale.
Ma non siete un po' troppi gli spagnoli che vanno forte?
In realtà adesso anche gli italiani non mancano... In effetti negli ultimi anni non ci sono stati tanti spagnoli in Moto3, nel 2016 solo Navarro era in lotta per il titolo. Quest'anno siamo tanti e questo è positivo.
Ma preferiresti che foste di meno lì davanti o quel casino lì ti piace?
No, a me non piace tanto la battaglia, è più bello vederla da fuori. Normalmente preferisco una gara come Le Mans, a parte l'inizio con le scivolate sull'olio: quando fuggo via in testa per me è la corsa perfetta. Ma non può sempre andare così, a volte si deve battagliare.
Lo sai che Rossi, invece, giocava anche un po' ad aspettare per fare spettacolo?
Però lui è un fenomeno, io non sono ancora ai suoi livelli.
A Maiorca, oltre che Mir, è nato anche il grandissimo artista Mirò. Vuoi diventare il Mirò della moto?
Spero di sì. Sono andato a vederlo al museo di Maiorca.
Tu leggi?
Non tanto i libri, ma gli articoli e le interviste sì.
E cosa fai quando non corri?
Normalmente a Maiorca si sta benissimo, ci si rilassa. Io mi alleno tutti i giorni, sia al mattino che alla sera, ma mi piace anche tanto il mare, quando non faccio nulla vado in giro con la mia barchetta.
Sei fidanzato?
Un pelino...
Il tuo sogno?
Quest'anno è vincere il Mondiale.
Finalmente uno che lo dice...
Ma è molto difficile e siamo realisti. Abbiamo fatto un bell'inizio di stagione ma manca ancora tanto.
Sei nato come tifoso di Valentino. Ma adesso, tra Marquez, Vinales e Lorenzo ci sono tanti spagnoli forti. Chi preferisci?
Provo molto rispetto per i migliori cinque della MotoGP. Andare così forte come fanno loro è molto difficile. Ma normalmente quando tifo per un pilota non cambio mai, quindi sostengo ancora Valentino.
Lo conosci?
Sì. Mi ricordo che l'anno scorso, quando ottenni la mia prima pole in Austria, venne da me a chiedermi se volevo andare al Ranch. Mi ha già invitato due volte ma non ci sono ancora potuto andare, anche se mi piacerebbe molto.