11 dicembre 2024
Aggiornato 06:30
Un elmetto tricolore con la maglia azzurra della nazionale

Il casco di Valentino Rossi al Mugello onora due campioni: Nicky Hayden e... Francesco Totti

Il suo grande amico Kentucky Kid, recentemente scomparso, ma anche l'icona del calcio che ha appeso gli scarpini al chiodo. Questi i due nomi a cui il Dottore si è ispirato per la livrea speciale che sfoggia, come di consueto, ad ogni edizione del GP d'Italia. Dedica anche a Marco Simoncelli

SCARPERIA – Come di consueto, per le qualifiche del sabato mattina del Gran Premio d'Italia del Mugello, livree celebrative speciali per i caschi di Valentino Rossi e Andrea Iannone. Il designer Aldo Drudi trasforma in arte il loro sentito tributo al compianto Nicky Hayden e all’Italia. Colori brillanti, il prato verde di un campo da calcio, gli occhi blu del campione di Tavullia che, in un'inedita versione calciatore con la maglia azzurra della nazionale italiana numero 46, esclama «Mo' je faccio er cucchiaio», pronto davanti al portiere per fare gol. Con questa espressione, in un inconfondibile romanesco, ecco svelata la dedica sportiva a Francesco Totti, icona del calcio italiano, che la scorsa settimana ha giocato l’ultima partita della sua fantastica carriera giallorossa. Sullo sfondo del tricolore, l'omaggio continua sul retro del casco dove, sotto il 58 del Sic, si legge «Un capitano... C'è solo un capitano!», altra iconica citazione presa direttamente dai cori dei tifosi capitolini per Totti. Un autoironico cerotto disegnato in fronte ricorda simpaticamente la disavventura in allenamento che qualche giorno fa ha messo a rischio la partecipazione del Dottore al GP d'Italia. Ai lati della mentoniera, il 46 si unisce al 69, numero del grande Nicky Hayden formando un unico, bicromo 469. Lo scudetto della casa produttrice del casco, Agv, che da più di 20 anni affianca Valentino a ogni trionfo, è posizionato di lato e accompagnato dalla scritta «Mugello 2017». La grafica personalizzata nasce dall'ispirazione del pilota e dalla collaborazione artistica con Aldo Drudi, sempre capace di trasformare le idee in realtà. «La nostra è una squadra, e nella squadra ci metto dentro anche Valentino, che ascolta curioso ogni suggerimento, inserendo ogni idea nel progetto e sviluppandola – ha commentato Drudi – Noi lavoriamo con passione, e il nostro apporto è al risvolto psicologico suscitato da una livrea particolare, perché il casco è la faccia del pilota nel weekend. Un rito atavico questo. Fin dall’antichità i guerrieri si dipingevano il volto per andare in battaglia, per esorcizzare la paura e apparire più aggressivi. Quando si ha a che fare con il rischio questa diventa una costante. Con Valentino si lavora a un livello diverso, qualcosa che è sempre motivato da forti emozioni che lo coinvolgono e passione. Speculando sul dettaglio, si va sempre nella definizione, perché quando lavori con uno che ha vinto nove Mondiali, anche la squadra deve essere da nove Mondiali!».

Anche Iannone per Hayden
Per il sabato italiano della Moto GP, anche Andrea Iannone presenta un casco con grafiche personalizzate. E la sua è una dedica molto speciale a Nicky Hayden, il grande campione del motociclismo appena scomparso. Sulla mentoniera, il numero 29, quello del pilota del team Suzuki Ecstar, e il 69, il numero di Nicky, il cui nome in corsivo riempie la calotta del casco, sulla base di un idilliaco cielo azzurro e nuvole bianche, tutte per lui. Sul retro la bandiera italiana si intreccia con quella americana, a sigillare il messaggio di affetto. Come per Valentino, anche la grafica di Iannone è opera di Aldo Drudi. Andrea dedica il casco ai tifosi che, da sempre, lo seguono e lo supportano con il loro calore nelle gare.