Milan, Leonardo sotto accusa: le assurde critiche al neo dt
Nel tritacarne post-derby del tifo rossonero, dopo Gattuso e Donnarumma, è finito anche il dt Leonardo, reo di aver portato al Milan giocatori poco utili. Dimenticando però una verità inconfutabile…

MILANO - Nella hit parade dei più bersagliati dai tifosi milanisti dopo la mortificante prestazione offerta del derby perso al 92’ contro l’Inter, il primo posto spetta di diritto a Gennaro Gattuso. Al contrario di quanto si possa pensare, visto il legame di Rino con la maglia rossonera, scorrendo la raffica di insulti dell’inferocito popolo milanista, il primo della lista è lui. Tanto che ha preso a circolare anche un hashtag #Gattusout. La medaglia d’argento spetta naturalmente a Gigio Donnarumma, finito nel mirino della critica da più di un anno, quando quel contrattone che Mino Raiola ha preteso per lui (6 milioni netti l’anno, più uno al fratellone panchinaro) ha definitivamente annullato ogni tipo di credito del gigante con il numero 99 sulle spalle nei confronti della tifoseria.
Il paradosso
A sorpresa ma nemmeno poi tanto visti i suoi pregressi con la tifoseria risalenti al 2011 quando salutò il Milan per passare sull’altra sponda del Naviglio, troviamo il neo direttore dell’area tecnica Leonardo, reo di aver messo a punto un mercato che non sta dando i frutti sperati. Si tratta di un fronte piuttosto compatto che da una parte accusa Gattuso di non fare giocare i nuovi, dall’altra inchioda il dirigente per aver acquistato solo giocatori inutili. L’ormai celebre paradosso della critica.
Ora, a parte che tra le new entry rossonere quest’anno c’è un certo Gonzalo Higuain, uno dei tre centravanti più forti al mondo, un bomber di una tale caratura come a Milanello non se ne vedevano da anni, e che quindi già solo per questo il mercato del Milan deve essere da 9, però soffermiamoci ad analizzare il resto della campagna acquisti.
I due titolari
Innanzitutto Mattia Caldara, forse la nota più dolente per i fans del diavolo. Arrivato accompagnato da un’aura magica e dalla fama di difensore fortissimo, capace di formare con Romagnoli la coppia più solida ed affascinante dell’intera serie A, l’ex atalantino ha scontato finora innanzitutto l’adattamento ad un sistema di gioco completamente diverso da quello a cui era abituato e, tanto per non farsi mancare nulla, pure un inizio di pubalgia. Tutti sappiamo che Caldara diventerà senza ombra di dubbio una delle colonne portanti del nuovo Milan, occorre solo pazientare ancora un pochino, ma intanto perchè non gettare un po’ di fango su Leonardo?
A proposito del dirigente brasiliano, nell’occhio del ciclone sono finiti anche i suoi altri colpi estivi: Castillejo, Laxalt e Bakayoko (Reina, Strinic e Halilovic sono l’eredità della vecchia squadra mercato), bollati come brocchi perchè non giocano mai.
Le tre riserve
Premesso che non è affatto vero, visto che Laxalt entra spesso e volentieri a partita in corso, Castillejo ha anche giocato titolare e ha perfino segnato un gol e Bakayoko (forse l’unica vera grossa delusione del mercato rossonero) è sempre titolare in Europa e ha collezionato diversi gettoni di presenza anche in serie A, i criticoni professionisti tendono a dimenticare che nessuno di questi tre è stato preso per fare il titolare. Gattuso aveva bisogno di allungare la panchina con gente affidabile ed è esattamente quello che ha fatto Leonardo: mettere a disposizione del tecnico un jolly mancino come l’uruguayano, un centrocampista muscoloso come l’ex-Chelsea e una punta esterna in grado di giocare in tutti i ruoli dell’attacco.
In meno di un mese il neo dt rossonero è riuscito a soddisfare tutte le esigenze dello staff tecnico e della tifoseria. Perchè tutti sapevano che, tolti Higuain, gli altri nuovi acquisti sono stati presi per fare panchina e subentrare in caso di emergenza. E allora perchè lamentarsi adesso per il loro poco utilizzo?
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