I giorni del condor di Leonardo
Il calciomercato chiude presto e il nuovo direttore tecnico del Milan deve fare in fretta per rinforzare l'organico rossonero
MILANO - Il Milan sembra aver scelto l'estate peggiore per il secondo cambio di proprietà dell'ultimo anno e mezzo, oltre che per fare un repulisti totale dei dirigenti. L'arrivo del fondo Elliott al posto di Yonghong Li e della sua cordata cinese, infatti, ha fatto piazza puliti negli uffici societari: via, in particolare, l'amministratore delegato Marco Fassone e il direttore sportivo e dell'area tecnica Massimiliano Mirabelli, dentro il brasiliano Leonardo. Il tutto in un'estate in cui i rossoneri hanno dovuto rincorrere la Uefa per essere riammessi alle coppe europee, oltre a dover rispettare i paletti del Fair Play Finanziario che limita inevitabilmente le mosse di mercato della dirigenza milanista.
Il tempo stringe
Del resto, è stato lo stesso Leonardo ad ammetterlo nella sua conferenza stampa di insediamento a Milanello: "Il tempo per la campagna acquisti è poco, dobbiamo fare le cose per bene, rispettando alcuni parametri economici ed ottimizzando tempi e formule». Il brasiliano ha una ventina di giorni per far quadrare i conti del Milan, sia quelli finanziari che quelli tecnici, perchè Gennaro Gattuso ha chiesto 3 rinforzi per la sua rosa e perchè il Milan, oggi, non può presentarsi da altre società con il valigione pieno di soldi, aprirlo e tornarsene a casa con i calciatori che desidera. Leonardo è costretto ad inventarsi formule e strategie per rendere la squadra rossonera più competitiva, ma deve fare in fretta perchè il calciomercato chiude il 17 agosto ed occorre dunque fare ancora più in fretta del solito.
Nostalgia
Tornano alla mente, così, i proverbiali giorni del condor tanto cari ad Adriano Galliani, spesso e volentieri sornione per tutta l'estate, stravaccato sulle costose sedie a sdraio di Forte dei Marmi ed attivissimo agli sgoccioli del mercato. La speranza dei tifosi milanisti è che Leonardo faccia il Galliani che in extremis tornava con Nesta ed Ibrahimovic, non quello degli ultimi anni che più che un condor sembrava una beccaccia; i giorni del condor sono tornati, a Leonardo il difficile compito di far fiorire rose che al momento rischiano fortemente di appassirsi.