19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
MotoGP | Gran Premio d'Olanda

Dalla caduta alla prima fila: un'altra magia di Valentino Rossi

Sabato da incorniciare per il Dottore sulla pista di Assen che tanto ama: nell'ultima sessione di prove libere scivola, ma si rialza e si piazza terzo in qualifica

Valentino Rossi esulta per la prima fila nel GP d'Olanda di MotoGP ad Assen
Valentino Rossi esulta per la prima fila nel GP d'Olanda di MotoGP ad Assen Foto: Michelin

ASSEN«È il solito Vale», se la ride il suo telemetrista Matteo Flamigni dopo che è sventolata la bandiera a scacchi sulle qualifiche del Gran Premio d'Olanda. E ha ragione, perché la zampata finale che ha permesso al Dottore di centrare la prima fila, con il terzo tempo, ormai non stupisce nemmeno più. Quando il fenomeno di Tavullia incontra la pista di Assen, la Cattedrale del motociclismo, viene sempre fuori qualcosa di magico. «In questo weekend sto guidando bene, mi trovo a mio agio con le gomme e con la moto – sorride il nove volte iridato – E questa è stata una prima fila speciale».

A terra e di nuovo in piedi
Speciale lo è stata davvero, perché maturata nelle condizioni più complicate possibili. Solo pochi minuti prima delle prove ufficiali, nella quarta ed ultima sessione di libere, infatti, la sua Yamaha era finita per terra: «L'ultimo turno di prove libere è stato il più difficile per me, non ero tanto veloce – ammette lui – E ho commesso un errore, sono arrivato un po' troppo forte sulla buca, e sono caduto. Poi purtroppo ho dovuto fare la seconda uscita con la gomma dura davanti, e ho perso anche un po' di feeling». Ma Rossi non si è scoraggiato, anzi si è rialzato in fretta: «Siamo stati bravi a fare una piccola modifica tecnica, ma soprattutto a scegliere la giusta strategia – prosegue – È stato importante fare tre giri di seguito all'inizio delle qualifiche, perché ho potuto riprendere le mie linee e il mio ritmo, insomma ho capito come fare. E la seconda gomma l'ho sentita subito meglio della prima e ho fatto un bel giro. Era quello del tutto o niente, per tutti: eravamo lì ed è stato un gioco a chi aspettava di più. Io mi sono ritrovato nella posizione giusta, in queste situazioni ci vuole anche un po' di fortuna».

Serve un ultimo passo
Fino a pochi minuti prima della fine, Valentino languiva in nona posizione, ma decisivo si è rivelato lo sprint finale con il mucchio selvaggio dei migliori, lanciato da Johann Zarco. «È stato un grande: coraggiosissimo, complimenti a lui che ci ha tirati tutti – lo ringrazia il pesarese – Alla fine nessuno vuole andare davanti, è una lotta di nervi. Io ero dietro ad Espargaro, ma è stato bello: ho spinto forte, mi sono divertito e sono riuscito a guidare bene senza sbagliare». Ora l'obiettivo è concretizzare questo risultato in un altro podio, che sarebbe il quarto consecutivo: «Sarà molto importante la scelta delle gomme, perché tutte e tre le specifiche vanno bene, al momento non saprei quale usare. E poi dovremo migliorare un po' nelle parti veloci, dove faccio ancora fatica. Secondo me siamo un po' in svantaggio a livello elettronico rispetto ad Honda e Ducati, che riescono ad aprire il gas più di noi dall'angolo e hanno un controllo di trazione che funziona meglio».