27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Calcio | Nazionale

Milan: il tempo per Yonghong Li è scaduto

Dura protesta della tifoseria rossonera nei confronti del misterioso proprietario cinese del club: sono solo due le possibili opzioni…

Il proprietario del Milan Yonghong Li
Il proprietario del Milan Yonghong Li Foto: ANSA

MILANO - Il tempo è scaduto per Yonghong Li. È questo uno dei passaggi più significativi della lettera scritta dai piccoli azionisti dell’Ac Milan al proprietario cinese del club. Una dura reprimenda frutto dell’incresciosa situazione in cui è venuta a trovarsi la società rossonera che è addirittura a rischio esclusione dalle coppe europee.

«Egregio Presidente - inizia così la lettera indirizzata a Yonghong Li firmata da Edoardo Barone (Presidente di APA Milan) e Giuseppe La Scala (Vice Presidente di APA Milan - i Piccoli Azionisti dell’A.C. Milan cercano di assolvere nel Club una funzione speciale: portare all’interno degli Organi Sociali l’attenzione, i sentimenti, le speranze e le preoccupazioni dei supporter più avveduti. Essere, insomma, i portavoce dei «veri proprietari» del Milan».

L’incertezza
«Abbiamo sostenuto con fiducia i primi passi del nuovo management che si è confrontato senza remore su un progetto economico e sportivo che ci è sembrato trasparente e convincente. Le inevitabili difficoltà nella sua attuazione sono state però enfatizzate, sin da subito, dalle incertezze sulle disponibilità economico-finanziarie dell’azionista di maggioranza. E dalla perdurante incertezza sul rifinanziamento del debito della Sua holding, contratto per saldare il prezzo dell’acquisizione, a garanzia del quale è stato dato in pegno al fondo Elliot l’intero pacchetto azionario di controllo dell’A.C. Milan. E’ peraltro evidente che tale incertezza si ripercuota inevitabilmente sul credito del quale gode la Società, debitrice dello stesso fondo in modo tanto intersecato con il credito concesso all’azionista di maggioranza, da rendere sostanzialmente impossibile che le due posizioni possano essere definite separatamente».

Le decisioni Uefa
«Tale situazione è oggi aggravata dalle decisioni che l’UEFA ha assunto con riguardo alle violazioni delle regole del Financial Fair Play che il Club ha compiuto prima della cessione. Sappiamo perfettamente che l’atteggiamento del UEFA è stato severo oltre ogni effettiva norma e oltre ogni suo precedente: confidiamo dunque che le difese della Società possano evitare in sede giurisdizionale sanzioni ingiuste e sproporzionate.
E dobbiamo anche dare atto che la Sua holding ha finora regolarmente provveduto a sostenere finanziariamente la Società; e ciò in termini rilevanti».

Tempo scaduto
«Tuttavia, ci preme sottolineare che l’incertezza sul rifinanziamento del debito contratto con Elliot - se anche non fosse stata subito rilevata dal UEFA, a torto o a ragione, come elemento decisivo per negare il richiesto Settlement Agreement – è comunque un nodo da sciogliere entro brevissimo tempo.
Il tempo è purtroppo scaduto, Signor Presidente. UEFA o no, i supporter del Milan hanno bisogno di sapere immediatamente se la Sua holding è in grado sia di rifinanziare senza ulteriori esitazioni il debito con il fondo Elliot, come richiedono le circostanze, sia di sostenere ancora il rilancio economico-sportivo del nostro Club, poiché, sebbene i conti della Società dovranno giungere presto al definitivo equilibrio, anche nell’esercizio 2018/2019 appaiono indispensabili ulteriori iniezioni di liquidità. Noi abbiamo riposto fiducia nel nuovo corso e abbiamo verificato la grande disponibilità al confronto, mai registrata prima, da parte del nuovo management».

Rifinanziamento o cessione
«Ma ora è alla Proprietà, è a Lei che spetta di compiere quegli atti responsabili non più procrastinabili. Se la Sua holding è in grado di rifinanziare immediatamente il credito concessole dal fondo Elliot e di smentire, nei fatti, l’UEFA quanto alla effettiva stabilità e consistenza dell’assetto proprietario del Milan, ci aspettiamo - subito - dichiarazioni e atti conseguenti. Non c’è più tempo da perdere. Se invece questa possibilità manca, non vi è altra strada che quella di farsi da parte e di imboccare senza indugio la strada più diretta per cedere la partecipazione ad un nuovo socio di maggioranza. Non vi è una terza via. Non sarà possibile temporeggiare ancora, mentre la pazienza e il credito dei tifosi viene meno, giorno dopo giorno, e il Milan rischia conseguenze gravi per il suo futuro, che pregiudicherebbero tutto gli sforzi fin qui compiuti per riportare il Club dove merita».