20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Formula 1 | Gran Premio del Bahrein

Questa Ferrari stupisce pure Vettel: «Così l'auto ha preso vita»

La macchina è la stessa che in Australia aveva beccato sette decimi dalla Mercedes. Ma il lavoro dei tecnici ha partorito un assetto capace di ribaltare i valori

Sebastian Vettel esulta per la pole position della sua Ferrari nel GP del Bahrein di F1
Sebastian Vettel esulta per la pole position della sua Ferrari nel GP del Bahrein di F1 Foto: Ansa/Epa ANSA

MANAMA – La zampata del campione arriva sempre alla fine, quando conta di più. È stato così anche oggi per Sebastian Vettel, nella corsa alla pole position del Gran Premio del Bahrein: dopo essere rimasto alle spalle del suo compagno di squadra Kimi Raikkonen per tutte le prove libere e anche per l'ultima fase delle qualifiche, il quattro volte iridato ha tirato fuori il giro perfetto proprio al suo ultimo tentativo utile. E il risultato è stata la sua cinquantunesima pole position in carriera. «Mi sentivo bene fin dall'inizio e sapevo di poter progredire nel corso della sessione – racconta il tedesco – Volevo raggiungere l'apice proprio nella fase finale, e il mio primo tentativo è stato perfetto, senonché, proprio all'ultima curva, ho chiesto troppo e ho esagerato. Ma sapevo di potercela fare, così ho fatto un secondo tentativo identico, ma stavolta rimanendo lontano dall'ultimo cordolo. Alla fine sono molto contento di entrambi i giri, del risultato e anche di come ha risposto la macchina».

Ferrari trasformata
Ma la vera notizia è la sbalorditiva velocità riscoperta dalla Ferrari sul circuito di Sakhir, dove non centrava la partenza al palo da undici anni e l'intera prima fila da dodici. Quella che, nel recente passato, non era mai stata una pista amica del Cavallino rampante, stavolta sembra aver ribaltato i valori in campo, tanto che le due Mercedes si ritrovano a quasi due decimi di distacco. «È stata una sorpresa per noi ritrovarci così competitivi dopo il Gran Premio d'Australia – ammette proprio Seb – Ovviamente abbiamo un buon passo, la macchina funziona bene. Ed è migliorato anche quel feeling che a Melbourne ci mancava un po'. Questo perché abbiamo lavorato molto sugli assetti e sulla comprensione della macchina, provando diverse soluzioni, e lei ha preso vita». Una sorpresa, dunque, ma non un caso. Dopo la vittoria, un po' fortunosa, nella corsa inaugurale, infatti, a Maranello i tecnici si sono rimessi al computer, per studiare a fondo come sfruttare quel notevole margine di miglioramento che la SF71H aveva ancora davanti a sé, secondo le indicazioni che lo stesso Vettel aveva tracciato. E questo duro lavoro ha dato i suoi frutti: la stessa Rossa che due settimane fa aveva beccato quasi sette decimi di distacco dalle Frecce d'argento in qualifica, stavolta è apparsa letteralmente trasformata nell'assetto e nel bilanciamento. «Nel corso del weekend di Melbourne non c'era abbastanza tempo: era la prima gara, su una pista impegnativa, piena di buche, e dove le condizioni cambiavano molto nel corso del fine settimana – spiega il fuoriclasse teutonico – Quindi era difficile apportare molti cambiamenti e trarre delle conclusioni. Ma, dopo aver percorso l'intera distanza di gara, tutti quei giri, e aver studiato bene e compreso i dati, stavolta sono molto più contento della risposta della vettura, soprattutto con l'anteriore. Lo si vede anche dai risultati: la notizia è che siamo stati molto più vicini in tutte le condizioni, in tutte le sessioni. Questa è la differenza, per il resto è la stessa macchina dell'Australia».

Raikkonen imbottigliato
Un po' di amarezza resta soltanto nelle parole di Raikkonen, che dopo aver dominato le libere sperava in qualcosa di più dalle qualifiche di oggi. «Il mio ultimo giro è stato tutt'altro che ideale, per colpa del traffico – conferma Iceman – Pensavo di poter migliorare molto, ma la pista era troppo affollata. Mi dispiace, perché sono andato forte per la maggior parte del weekend e quindi speravo in qualcosa di meglio». Così, per il secondo Gran Premio consecutivo, Kimi dovrà accomodarsi nella piazza d'onore, stavolta al fianco del suo compagno di squadra. A cui promette di rifilare quel sorpasso in partenza che non gli è riuscito su Lewis Hamilton in Australia: «Per me non fa differenza – chiosa il finlandese – Mi allineerò sempre nella stessa casella, solo stavolta con un'altra macchina al mio fianco».