Force India sull'orlo del fallimento: ha un mese per salvarsi
I guai giudiziari del patron hanno messo la scuderia in una situazione di grave difficoltà finanziaria: «Devo raccogliere molto denaro in poche settimane»
ROMA – Stavolta la corsa contro il tempo non è quella per stare davanti agli avversari in pista, ma per sopravvivere. La Force India è a un passo (anzi, ad un mese) dal fallimento: colpa dei guai giudiziari in cui è rimasto invischiato il suo patron Vijay Mallya, che non solo non accennano a risolversi, ma anzi sembrano aggravarsi con il passare del tempo. Il tribunale, infatti, ha sequestrato i beni del magnate indiano, provocando una grave difficoltà finanziaria alla scuderia, che non ha ancora messo insieme il budget per disputare l'intero Mondiale 2018. «Nelle prossime quattro settimane si deciderà la nostra sopravvivenza – lancia l'allarme senza mezzi termini il vice di Mallya, Bob Fernley, alla rivista specializzata tedesca Auto Bild – Dovrò raccogliere molto denaro in poco tempo».
Alta tensione
La scadenza è vicina, dunque, e i soldi da raccogliere molti. Fino ad oggi la Force India si era mantenuta a galla ottenendo un anticipo dagli organizzatori della Formula 1 sui premi per il quarto posto ottenuto nel campionato scorso: «Ma per fare questo abbiamo sempre bisogno dell'approvazione degli altri team, e stavolta la Williams ha messo il veto – rivela Fernley – Ora mi resta solo un piano che potrebbe funzionare nelle prossime due o tre settimane». Insomma, la scuderia inglese ha pensato bene di mettere i bastoni tra le ruote della sua rivale, di buttarla metaforicamente fuori pista. Tutto regolare, s'intende, anche se forse non il massimo della sportività. A peggiorare ulteriormente le cose, questo momento di crisi economica si sposa con una fase sportivamente non felice sul fronte dei risultati: nel Gran Premio inaugurale in Australia sia Sergio Perez che Esteban Ocon sono arrivati fuori dai primi dieci. Mentre gli avversari McLaren e Renault sembrano aver messo la freccia e aver ormai superato la scuderia indiana: «Non solo hanno più denaro e persone di noi, ma anche piloti eccellenti – ha ammesso Fernley – Ciò rende ancora più importante mostrare le stesse qualità dell’anno scorso: coerenza, affidabilità e buona strategia». Sempre che l'avventura della Force India in Formula 1 non si debba concludere prima del previsto.
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