Verso Arsenal-Milan: la psicologia aiuta Gattuso
La rimonta a Londra è ai limiti dell’impossibile, ma i rossoneri non vogliono lasciare nulla di intentato
LONDRA - Arsenal-Milan appare per i rossoneri un’altissima montagna da scalare dopo lo 0-2 rimediato all’andata a San Siro e considerata la ritrovata forza e competitività degli inglesi ed un’inconsistenza palesata dagli uomini di Gattuso, apparsi spaesati nonostante l’ottimo momento di forma, la rimonta in campionato e la finale di Coppa Italia raggiunta appena un paio di settimane fa. Ma il tecnico milanista non intende mollare, almeno sin quando la gara di Londra non sarà terminata con un risultato avverso, ed ha già ammonito i suoi convincendoli che ancora tutto è possibile e che il Milan, pur avendo il 20% di possibilità di passare il turno, non è per niente al tappeto. Stesso input dato anche da capitan Bonucci, da Suso in conferenza stampa e più in generale dall’intero gruppo milanista, convinto che per tentare l’impresa serva unione e determinazione, oltre che, ovviamente, una partita pressoché perfetta.
Fiducia
E poi c’è un aspetto psicologico che potrebbe aiutare il Milan e che potrebbe rendere i rossoneri un po’ più «immuni» ai pericoli. Milan che dovrà assolutamente forzare la gara, attaccare, spaventare l’Arsenal, cercare quel gol che faccia da apriscatole e mini qualche certezza dei britannici, motivo per cui la compagine milanista dovrà anche scoprirsi più del dovuto, specialmente se il risultato non si dovesse sbloccare in fretta. Segnare tre reti è già impresa complessa, ma psicologicamente il Milan può pensare che, anche subendo un gol, dovrebbe comunque segnarne 3 per passare: vincere 3-0 o vincere 3-1 qualificherebbe ugualmente i rossoneri che possono dunque pensare di avere un bonus in più da spendere, rischiando anche qualcosa in più per tentare una rimonta che avrebbe dell’epico e che li lancerebbe come una fionda verso un finale di stagione da incorniciare. E se così non dovesse essere, vale quantomeno la pena provarci.