28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Formula 1 | Gran Premio del Messico

Vettel prova a fermarlo a ruotate, ma non ce la fa: Hamilton campione

Lewis vince il suo quarto Mondiale in carriera nel modo più insolito: arrivando nono al termine di una gara tutta in rimonta, a causa del contatto con Seb che, al via, gli ha bucato una gomma

Lewis Hamilton e Sebastian Vettel duellano alla partenza del GP del Messico
Lewis Hamilton e Sebastian Vettel duellano alla partenza del GP del Messico Foto: Red Bull

CITTÀ DEL MESSICO – Non era certamente il modo in cui si sarebbe aspettato di vincere il suo quarto campionato del mondo in carriera: con un nono posto, il suo peggior risultato della stagione. «Non è stata la gara che avrei voluto, sono arrivato con 40 secondi di ritardo – sorride una volta tagliato il traguardo il pilota anglo-caraibico della Mercedes – Ma io ho dato il massimo. Sono partito bene, poi non sono sicuro di cosa sia accaduto alla terza curva». Quello che è accaduto è che il duello con Sebastian Vettel è finito letteralmente a ruotate. Il ferrarista era scattato male dalla pole position, con un lungo che aveva permesso di sfilarlo sia a Max Verstappen che allo stesso Hamilton. Ma, nel tentativo di recuperare subito la posizione, ha toccato la ruota posteriore destra, danneggiando la sua ala anteriore e forando la gomma del suo rivale.

La rincorsa verso il trionfo
Mentre Verstappen si involava indisturbato verso la sua seconda vittoria dell'anno, entrambi gli sfidanti per il titolo sono stati dunque costretti a rientrare ai box e ad impostare una gara in rimonta. «Ma non mi sono mai arreso, ho continuato a spingere fino alla fine», spiega Hamilton. Il suo ritmo è stato più lento di quello di Vettel: il tedesco è infatti risalito fino al quarto posto, lui si è fermato quasi ai margini della zona punti. Ma ormai non contava più nulla: questo risultato era più che sufficiente per conquistare, con due gare di anticipo, la matematica certezza del suo quarto titolo iridato. A pari merito proprio con Seb, ma anche con un altro grande della storia della Formula 1 come Alain Prost. «Non mi sembra vero, onestamente – esulta Lewis – Voglio ringraziare la mia famiglia, Dio e la mia squadra, la Mercedes: sono davvero orgoglioso di farne parte».

I complimenti del boss
E l'orgoglio è pienamente ricambiato, come dimostrano le parole del presidente Niki Lauda (che di Mondiali in carriera ne ha vinti solo, si fa per dire, tre): «Specialmente quest'anno è riuscito a crescere molto. Se vuoi diventare quattro volte campione del mondo, non puoi smettere mai di migliorarti, e lui lo ha fatto di sicuro, negli ultimi dodici mesi. Ha compiuto un passo avanti incredibile. Questa era una macchina difficile da guidare, non veloce quanto la precedente, e lui ci è riuscito solo grazie alle sue prestazioni». Che gli hanno consentito di vincere cinque gare delle ultime sei ribaltando l'andamento della prima metà di stagione che aveva visto l'alfiere della Ferrari restare sempre in testa. E pazienza se i giochi si sono chiusi in una maniera fuori dagli schemi: «Quando vinci il campionato, vinci il campionato, è molto semplice, chi se ne importa come – chiosa Lauda – Semmai, non ho capito la manovra aggressiva di Vettel, che ha colpito duramente Lewis. Non è stata per niente colpa sua, eppure da lì è iniziato il suo dramma. Ma alla fine tutto è andato alla grande». Meglio di così...