25 aprile 2024
Aggiornato 19:00
MotoGP | Gran Premio della Malesia

Valentino Rossi, niente da fare: «Sull'acqua Yamaha pericolosa»

Il quarto posto in qualifica lo aveva illuso, ma quando è iniziato a piovere i problemi cronici della sua moto si sono ripresentati: «Guidare così è impossibile e troppo rischioso»

Valentino Rossi in sella alla sua Yamaha nella gara bagnata di Sepang
Valentino Rossi in sella alla sua Yamaha nella gara bagnata di Sepang Foto: Michelin

SEPANG – Forte di una qualifica convincente, che lo aveva portato al quarto posto sulla griglia di partenza, Valentino Rossi si era illuso di poter lottare per il podio o addirittura per la vittoria. Ma non aveva fatto i conti con Giove Pluvio. «Ci tenevamo a fare una bella gara – racconta il Dottore – perché siamo arrivati qui freschi del podio a Phillip Island e quindi volevamo restare tra i migliori per due gare di fila, cosa che quest'anno non ci è mai capitata. E penso che sull'asciutto ci saremmo riusciti, ma siamo stati sfortunati e ha piovuto».

Sul filo del rasoio
All'inizio il fenomeno di Tavullia ha provato a rimanere cautamente ottimista, ma poi i problemi cronici della sua Yamaha si sono ripresentati, puntuali come sempre. Come due settimane fa a Motegi, dove addirittura lo avevano fatto finire per terra: «Ero preoccupato ma non disperato – ammette il nove volte iridato – perché venerdì sul bagnato avevo avuto qualche problema, ma comunque mi ero piazzato sesto. Poi avevamo cambiato completamente la moto ed ero ottimista sul fatto che potesse funzionare. Speravo di fare un passo in avanti, ma in realtà no: purtroppo si sono ripetuti esattamente gli stessi problemi. Non avevo per niente aderenza al posteriore, almeno per tre quarti della gara. Guidare la moto così è impossibile. e anche pericoloso: avevo la chiara sensazione che se avessi spinto un po' di più sarei caduto, come a Motegi. E già andando così rischiavo tantissimo. È stato frustrante, perché sembrava che nei primi dieci-dodici giri avessi sempre lo stesso passo, senza riuscire a migliorare».

Meglio la vecchia
E infatti il miglior giro del suo ruolino personale è arrivato addirittura al penultimo passaggio, quando ormai era troppo tardi per permettergli di rimontare oltre il sesto posto. La conferma che i problemi fossero della moto e non del pilota arriva anche dal suo compagno di squadra Maverick Vinales, che è finito addirittura alle sue spalle, nono, lamentando le stesse difficoltà. L'unico portacolori della casa dei Diapason apparentemente esente dai guai è stato invece il solito Johann Zarco, salito di nuovo sul podio con la M1 del 2016: «Zarco ha fatto una bella gara, la moto dello scorso anno sul bagnato va bene, ma è strano non riuscire a capire come mai questa non va: gli consiglio di continuare con quella che ha adesso. Lo dico per lui!», scherza Vale.

Al lavoro
Insomma, sull'ultima nata di Iwata c'è ancora da lavorare, nonostante siamo ormai giunti a fine stagione: «Per me il potenziale di questa moto non è male, ma dobbiamo trovare il modo di far funzionare le gomme – ribadisce il numero 46 – Il modello di inizio anno aveva grossi problemi, questo ce l'abbiamo solo da Silverstone e quindi siamo in ritardo, anche perché mi sono rotto una gamba. Dobbiamo comprendere la situazione e cercare di migliorare, ma per ora è così e non sappiamo quale possa essere la soluzione. In compenso sull'asciutto abbiamo capito cose importanti». Per l'ultima gara non resta che incrociare le dita: «Vedremo cosa succederà a Valencia: sarà un'altra gara importante su una pista difficile. Cercheremo di essere competitivi».