12 ottobre 2025
Aggiornato 03:00
Calcio

Montella e quel dolce dilemma in attacco

Prima l’esplosione di Cutrone, poi la tripletta di Andrè Silva a Vienna, infine i due gol con cui Kalinic ha piegato l’Udinese. Per il tecnico rossonero decidere è piacevolmente difficile

Vincenzo Montella, allenatore del Milan
Vincenzo Montella, allenatore del Milan Foto: ANSA

MILANO - Aubameyang, Belotti, Morata e chi più ne ha più ne metta. L’estate di calciomercato del Milan è stata caratterizzata da nomi altisonanti per un ruolo da centravanti che ha invece poi premiato il piccolo di casa, Cutrone, il promettente portoghese sponsorizzato da Cristiano Ronaldo, Andrè Silva, e il ruvido croato Kalinic, da molti definito come pedina di ripiego dopo non aver raggiunto i più celebri colleghi. E così fra chi ha Icardi, chi ha Dzeko, chi ha Higuain, chi Mertens e chi Belotti, c’è il Milan con quelle tre punte si colloca come la squadra senza centravanti vero, senza il big col numero 9 sulle spalle.

Scelte

E invece ecco che Vincenzo Montella cala il tris dal suo cilindro: prima, con l’estate ancora in pieno svolgimento, esplode Patrick Cutrone con gol a raffica nei preliminari di Coppa Uefa e poi due nelle prime due giornate di campionato prima dello stop con la Lazio, proprio nel momento in cui sfodera le sue armi Andrè Silva, autore di una splendida tripletta nel 5-1 milanista in casa dell’Austria Vienna. Il tempo di far tornare a sedere in panchina l’ex Porto, che il ruolo di protagonista se lo prende Nikola Kalinic coi suoi due gol nel 2-1 all’Udinese, reti peraltro arrivate con movimenti da centravanti puro, da rapinatore d’area di rigore, altro che attaccante boa. Il Milan non avrà il goleador da 25 reti a campionato (forse), ma ha una rotazione di numeri 9 che, se gestita bene da Montella, potrà sempre garantire ai rossoneri un elemento in forma e col gol facile in ogni occasione. Il tecnico milanista, insomma, può pescare dal mazzo un asso per tutte le circostanze.